Si bloccano in tutta Italia i cantieri del Superbonus ed è possibile trovare il una pessima notizia tanto per il mondo dell’edilizia quanto per il sistema paese.
Il Superbonus aveva fatto ripartire il mondo dell’edilizia proprio in uno dei momenti più foschi come quello dell’inizio della pandemia, ma oggi è cambiato tutto e dal Governo arrivano segnali che fanno pensare ad una possibile fine di questo strumento.
Innanzitutto la nuova normativa della cessione dei crediti con massimo tre passaggi ormai è entrata a regime e si capisce chiaramente quanti profondi limiti essa abbia.
Cessione dei crediti quasi impossibile
Cedere il credito a Poste Italiane o ad un altro intermediario è molto difficile e le associazioni del mondo dell’edilizia sottolineano come già questo sia un fortissimo deterrente a far partire i nuovi cantieri.
Le pressioni sul Governo per cambiare questa normativa e renderla più elastica sino ⁷i ora non hanno sortito nessun effetto, anzi ormai sembra sempre più chiaro che l’Esecutivo non voglia in alcun modo modificare questa normativa. L’attuale normativa sulla cessione dei crediti è effettivamente penalizzante per il mondo dell’edilizia così come penalizzanti sono le sanzioni durissime a carico di chiunque sbagli sia pure senza malafede.
Durezza estrema nella normativa
Infatti per il tecnico asseveratore che sbaglia per mera colpa e senza dolo sono previsti addirittura sanzioni fino ai 5 anni di reclusione. Ma sono i rincari tremendi delle materie prime a far parlare gli esperti del settore di un vero e proprio blocco dei cantieri. Difatti le materie prime sono cresciute veramente troppo e continuano a crescere a causa della guerra in Ucraina e dei dazi imposti alla Russia. In uno scenario del genere è assolutamente inevitabile che far partire o anche mantenere in piedi cantieri divenga sempre più difficile. Ricordiamo che il prezzario MiTE con i nuovi massimali ha fatto crescere di un semplice 20% i vecchi massimali
Il prezzario suscita le ire del mondo dell’edilizia
Ma tutto questo accadeva prima che l’inflazione raggiungesse le vette paurose di oggi e comunque sia prima della guerra in Ucraina. Insomma per il Superbonus molti pronosticano una fine vicina se non dal punto di vista legislativo perlomeno da quello pratico. Da più parti si chiede un nuovo intervento urgente sui massimali che dopo la guerra sono chiaramente disallineati dalla realtà. Ma dal Governo è ormai chiaro che la tolleranza nei confronti del bonus è finita e che nessun intervento di ausilio si profila all’orizzonte.