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Riapre Palazzo Portinari Salviati dove abitava Beatrice musa di Dante con spazi restituiti al pubblico e 25 appartamenti di lusso

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Dopo oltre un decennio di abbandono e quattro anni di lavori per recuperare 12mila metri quadri d’interni, a cui hanno lavorato 300 persone, dal 15 aprile Ldc Group riaprirà al pubblico a Firenze Palazzo Portinari Salviati in via del Corso 6, voluto nel ‘400 dagli eredi di Folco Portinari, padre di Beatrice, la musa di Dante.

Nel palazzo sono state realizzate 13 suite, 25 appartamenti, un bistrot e il ristorante di Vito Mollica.

“Ci siamo presi cura di questa preziosa testimonianza di storia e di cultura, consapevoli di esserne solo i custodi – ha detto Nelson Chang, amministratore delegato di Ldc Group -. Il recupero di questo palazzo è anzitutto un’operazione di valorizzazione culturale affinché il suo patrimonio possa essere conosciuto e apprezzato da tutti”.

Il restauro restituisce al pubblico spazi che conservano i cicli di affreschi dedicati all’Odissea e alle storie di Ercole, realizzati da Alessandro Allori e aiuti tra il 1574 e il 1576. Recuperato anche il piano nobile con gli originali soffitti affrescati o a cassettoni che ospiterà una residenza d’epoca con 13 suite, arredate con pezzi d’antiquariato e opere d’arte acquistati in aste internazionali. Nella parte dell’edificio non caratterizzata da elementi storico-artistici sono stati realizzati appartamenti a uso residenziale. “Metà del Palazzo Portinari – ha spiegato Marco Casarola, general manager Italia di Ldc Group – ha una destinazione puramente residenziale con 25 appartamenti di cui due terzi già venduti a un mercato straniero e principalmente americano”.