E’ stato arrestato in un’ abitazione di Prato, anche se risiede in provincia di Firenze, quello che viene considerato uno dei capi delle due organizzazioni criminali accusate di aver organizzato un traffico internazionale di migranti. Si tratta di un somalo, 57 anni. Per gli inquirenti si occupava degli affari di entrambe le organizzazioni, curandone l’aspetto finanziario: in particolare gestiva di fatto due agenzie di money transfer a Firenze, sequestrate dal gico della guardia di finanza. Sempre in Toscana, tra i ricercati, in quanto destinatario di custodia cautelare in carcere (dovrebbe trovarsi all’estero), c’e un altro somalo, residente a Firenze, 53 anni, fratello del presidente della comunita’ somala fiorentina e della federazione delle comunita’ somale italiane.
”E’ stato un fulmine a ciel sereno, ma siamo fiduciosi nell’operato della magistratura – ha commentato il presidente della federazione delle comunita’ somale Osman Gaal – Non si può proteggere chi ha commesso un reato e chi ha fatto fatto qualcosa di sbagliato dovrà risponderne”. Poi, parlando del fratello, ”non so che cosa abbia combinato – ha aggiunto – non lo sento da tempo. Se la magistratura ha agito cosi’ avrà avuto dei punti di riferimento”. Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Dna, sono state eseguiti arresti e perquisizioni in varie province toscane: oltre a Firenze, anche a Pisa, Arezzo e Siena. Nel capoluogo toscano, sono state eseguite dal gico della gdf cinque delle sette misure cautelari emesse dal gip di Firenze. A Pisa la polizia ha eseguito un provvedimento restrittivo disposto dal gip di Catania nei riguardi di una somala di 43 anni
Fonte Ansa