Montella esce da terreno di gioco soddisfatto anche se in cuor suo sperava di poter giocare la semifinale contro l’inter. L’allenatore viola è sodisfatto. Contento lui. “La Roma e’ un avversario di valore, stasera aveva tanti centrocampisti in campo e si difendeva con nove uomini: noi abbiamo giocato una buonissima partita, abbiamo creato tanto, a volte davanti avremo bisogno di caratteristiche diverse ma il calcio e’ cosi’, in questo periodo non ci va tanto bene”. Il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella spiega cosi’ i motivi della sconfitta subita contro la Roma nei quarti di finale della Tim Cup, soffermandosi anche sui momenti di tensione vissuti in campo nei minuti finali dopo le espulsioni di Cuadrado e Dodo’. “Ero distante e non so cosa sia successo – ha dichiarato Montella ai microfoni della Rai – ma sfortunatamente c’e’ stato un equivoco perche’ uno steward e’ scivolato e i calciatori hanno intepretato male l’accaduto”.
NETO 6: Preferito ancora una volta a Viviano, stavolta non commette errori e sul gol non ha responsabilità. Compie anche un paio di buone parate, compresa un’uscita spericolata e determinante. Risponde bene all’errore di Udine.
SAVIC 6,5: Sulla fase difensiva è quasi perfetto, peccato che commetta qualche errore di troppo negli appoggi. Comunque salva sulla linea un gol che pareva fatto. E Si ripete all’ultimo tuffo dei tempi regolamentari con un volo d’angelo di testa che ha del miracoloso.
GONZALO RODRIGUEZ 5,5: Non è lui e si vede quando sbaglia appoggi elementari che in genere fa ad occhi chiusi. Una serata storta che influenza tutto il reparto arretrato che dipende da lui come una nave dipende dal suo comandante.
TOMOVIC 5: Commette più di uno svarione in fase di disimpegno e dalla sua parte nasce il gol della Roma. Già a Udine aveva palesato amnesie preoccupanti, in questo momento Roncaglia sembra dare più garanzie, ma Montella preferisce insistere su di lui.
CUADRADO 5: La sua è una partita controversa: nel primo tempo non punge, nella ripresa e nei tempi supplementari sale in cattedra, cogliendo un palo clamoroso che è il simbolo del momento sfortunato di questa Fiorentina. Poi perde la testa nel finale infuocato e si fa cacciare dall’arbitro per una mezza rissa che poi continua alla soglia del tunnel che conduce negli spogliatoi. Uno spettacolo da far west che non avremmo voluto vedere.
MIGLIACCIO 5: Messo nel mezzo per far legna, sembra avere il fiato corto e fatica a tenere botta. In fase d’impostazione, poi, è praticamente nullo. Dal 20’ st ROMULO 6: Tanto movimento, ma anche tanta confusione. Come al solito. Comunque ce la mette tutta, fino all’ultimo secondo.
BORJA VALERO 6,5: Non è al meglio per la botta alla caviglia rimediata a Udine. Così il suo raggio d’azione è più limitato del solito. Ma non lesina neppure una goccia di sudore e, senza Pizarro, si assume più responsabilità, fungendo da faro di una squadra un po’ disordinata. Colpisce anche una traversa clamorosa a un soffio dal novantesimo.
AQUILANI 6: Contro la squadra in cui è cresciuto calcisticamente ci mette qualcosa in più del solito sul piano del dinamismo, anche se non è sempre preciso nella fase di rilancio. Coglie un’incredibile traversa su punizione pennellata che meritava miglior sorte. Va in debito d’ossigeno nei supplementari, ma stringe i denti e resiste discretamente fino alla fine. PASQUAL 5,5: Scende sulla fascia con furore, ma quando si tratta di crossare non riesce a mantenere la necessaria lucidità. Peccato perché dalla sua parte sfonda sempre e mette in seria difficoltà la difesa romanista. Dal 1’ str LLAMA s.v.
JOVETIC 5: Purtroppo stecca ancora una partita fondamentale per la stagione della Fiorentina e adesso gli indizi sono troppi per non somigliare a una prova. Se aspira a diventare un top player da top club deve imparare a essere decisivo nei momenti che contano. Per adesso, contro le big, non riesce a determinare neppure a Firenze, dove tutti lo coccolano come il gioiello di casa.
TONI 5: Sgomita come sempre tra le maglie della difesa avversaria, ma non conclude mai in porta e per un centravanti e un peccato difficile da perdonare. Montella capisce che non ne ha più e lo cambia con Ljajic. Dal 33’ st LJAJIC 5: Svolazzante e inconcludente come nelle serate peggiori. Dovrebbe “mangiarsi” l’erba per convincere il tecnico a puntare su di lui. Ma, nonostante sia il più fresco dei viola, rincorre malvolentieri gli avversari una volta persa palla.