La procura di Firenze sta indagando sul passante della Tav che dovrebbe essere costruito nel capoluogo toscano. Sono in corso perquisizioni in varie citta’ d’Italia. Fra le ipotesi di reato la truffa e la corruzione. Perquisizioni e sequestri sono in corso da parte dei Ros nei cantieri fiorentini della Tav. In tutto sarebbero una trentina le perquisizioni in corso. E’ stata sequestrata la trivella che a Firenze avrebbe dovuto lavorare per creare il sottoattraversamento della città per la Tav. In base a quanto si apprende gli investigatori hanno concentrato i loro accertamenti sia sulle pratiche e sulle operazioni relative allo smaltimento dei rifiuti prodotti con i lavori per la Tav, sia sui vari appalti e subappalti, sia sull’esecuzione delle opere. L’inchiesta è coordinata dai pm Giulio Monferini e Gianni Tei che in passato sono stati titolari anche dell’indagine sui danni ambientali prodotti nel Mugello dai lavori per la Tav Nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Firenze e condotta dai carabinieri del Ros, sarebbero coinvolte una trentina di persone fra perquisizioni e indagati. Fra loro ci sarebbero anche soggetti riferibili a strutture pubbliche. Fra le accuse oltre alla truffa e alla corruzione, ci sarebbe la gestione abusiva dei rifiuti e reati contro la pubblica amministrazione. Il progetto del passante fiorentino prevede un sottoattraversamento per congiungere il quartiere Campo di Marte alla zona di Castello, alla periferia della città, con una nuova stazione in zona ex Macelli. L’indagine sarebbe iniziata seguendo le tracce delle terre di scavo trasformate in rifiuti durante la costruzione di una galleria di ausilio per i lavori della Tav.
Contestata anche associazione per delinquere Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata in danno di enti pubblici. E’ uno dei reati ipotizzati nell’inchiesta fiorentina sui lavori per il sottoattraversamento della Tav. Fra gli altri reati anche la froda in pubbliche forniture, la corruzione e il traffico di rifiuti. Sono in corso perquisizioni in varie localita’ d’Italia condotte dai carabinieri del Ros e dalla Forestale. In base a quanto si apprende dalla Procura, l’urgenza delle operazioni giudiziarie condotte oggi, fra cui il sequestro della trivella, la cosiddetta ‘talpa’, conosciuta a Firenze anche come ‘Monna Lisa’, e’ motivata dal pericolo dell’alterazione dei luoghi e dall’esigenza di una contestualita’ fra le ispezioni, il sequestro e le perquisizioni, anche per evitare conseguenze negative nel caso in cui ci sia un avanzamento nei lavori.
Fonte Ansa