Home NEWS Grande successo per l’Incoronazione del Marzocco

Grande successo per l’Incoronazione del Marzocco

Avatar
197
0

Per il secondo anno consecutivo, e finalmente in una piazza piena di persone, la città di Firenze ha celebrato il suo Santo Patrono, San Giovanni rinnovando l’antica tradizione dell’Incoronazione del Marzocco. Al centro della scena, la Corona del Marzocco, ideata dalla Bottega Orafa Paolo Penko in collaborazione con la società di San Giovanni Battista, il Comune di Firenze e il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Una creazione unica, ideata per l’occasione per celebrare il Patrono di Firenze. Preziosi trafori, cesellature e incisioni a bulino, arricchite con smalto rosso cremisi traslucido alternato a smalto bianco, caratterizzano questo capolavoro d’arte orafa. Perle, granati, cristalli di vari tagli e forme ed un lapislazzuli sono stati utilizzati per “gioiellare”, alla maniera antica, la corona destinata a decorare la testa del Marzocco.

È stata la vicesindaca Alessia Bettini a porre la bellissima corona sulla testa del Leone simbolo della potenza fiorentina. Il cerimoniale ha come base storica quello che si svolgeva in occasione degli stessi festeggiamenti nel XVI secolo. Il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina si è mosso da Palagio di Parte Guelfa per raggiungere Piazza della Signoria dove si è unito alla delegazione della Società di San Giovanni Battista, detentrice della Corona. Al termine, l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla sinergia di Comune di Firenze, Società di San Giovanni Battista, Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico Fiorentino e Bottega Orafa Paolo Penko.

Come da tradizione, si è tenuta anche una seconda cerimonia. Storicamente infatti l’incoronazione si teneva quattro giorni prima di San Giovanni (24 giugno) e la deposizione quattro giorni dopo. Le due cerimonie, brevi ma di grande impatto simbolico e spettacolare, si tengono con il contributo del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, schierato in piazza della Signoria. Le cerimonie affondano le radici in un passato antichissimo: già nel 1349 sulla facciata Nord di Palazzo Vecchio venne collocato un Marzocco in pietra che, durante le celebrazioni del patrono di Firenze San Giovanni Battista, veniva solennemente incoronato. Come a indicare che solo a lui era consentito portare una corona in una città libera.

La corona, dal diametro di 26 cm, è realizzata in ottone dorato ed è costituita da un’importante fascia alta 15 cm. Suddivisa in sei ordini, è decorata con la tecnica del penkato, alternata a finissime cesellature e puntinature. È decorata con cinque imponenti gigli bottonati, finemente cesellati su entrambi i lati e smaltati in rosso cremisi traslucido con preziose lumeggiature in oro. Ciascun giglio è impreziosito da un cristallo rosso sfaccettato con taglio a “braccio di croce”.

I gigli si alternano a cinque gruppi di tre perle barocche a goccia, sostenute da un elemento a foglia di acanto con girali e volute; a fermare ogni perla, un piccolo elemento smaltato. Al centro della corona spicca la testa del Marzocco di Donatello che indossa la Corona Granducale di Cosimo I de’ Medici. Nei suoi occhi sono incastonati due rubini birmani; ai suoi lati sono posizionati due loghi Penko con al centro una pietra bianca sfaccettata. Sullo stesso registro del Marzocco sono disposti 19 elementi decorativi quadrilobati di varie forme, cesellati e incisi a bulino, e impreziositi da granati, perle, cristalli e castoni decorati con smalto cremisi e bianco. Al di sotto si trova il motto “Corona porto per la patria degna acciocchè libertà ciascun mantegna”, come riportato dal novelliere Franco Sacchetti. Il motto è inciso a bulino in carattere “Rotunda”, ispirato a quello usato dall’umanista fiorentino Poggio Bracciolini.

Sotto la criniera del marzocco è inserito un lapislazzuli cabochon, con al centro il simbolo della Società di San Giovanni Battista. Sulla stessa fascia si trovano 28 castoni penkati che alternano sei perle sferiche di color rosato a 22 pietre rosse cabochon contornate da piccole decorazioni a smalto bianco. Sul retro della corona, San Giovanni Battista, così come è rappresentato sull’antico Fiorino di Firenze del 1252.