di Elisabetta Failla
Il Viaggio di Landò. Un nome particolare per un progetto particolare ma che sa di buono e di antico. Tutto ha inizio con la realizzazione di un sogno da parte di David Landini, enologo ed agronomo toscano: scoprire vecchi vigneti per produrre vini in modo naturale, com’era fatto una volta, ma che siano allo stesso tempo rappresentanti del territorio, del clima e dell’uvaggio.
Landini dal 2015 è amministratore e direttore tecnico di Villa Saletta, fattoria a Palaia, in provincia di Pisa, di oltre 1000 ettari composta da boschi, vigneti, uliveti, campi coltivati a grano ed erbe aromatiche, tartufaie, pioppete, un borgo del trecento e diversi casolari. Questa avventura nasce in un terreno vicino ai vigneti di Villa Saletta dove si trovano vigne che hanno più di novant’anni di età. Da qui è partita la realizzazione del progetto a cui partecipano anche altre due persone: Roberta Perna, esperta di comunicazione enogastronomica, che ha dato il nome al progetto e al primo vino prodotti – Prima Fermata – e Sergio Staino, fumettista, giornalista, vignettista e regista italiano, che ha disegnato l’etichetta.
“Ci vuole tempo e calma per ricercare questi vigneti – ha spiegato Landini – Ḕ un percorso lento e meticoloso come un viaggio in carrozza. Da qui il nome Il Viaggio di Landò che ha un doppio significato: da un parte una carrozza antica e dall’altro il mio soprannome, Lando”.
Alcuni giorni fa all’Osteria Vinandro a Fiesole si è fermato il Viaggio di Lando. Ḕ stata l’occasione per degustare il nuovo vino insieme al gustoso aperitivo del locale. Ma soprattutto è stato piacevole ascoltare direttamente il progetto da Davide Landini e da Roberta Perna e ammirare la fantastica etichetta disegnata da Sergio Staino, anche lui presente all’incontro. “Ho voluto rappresentare un landò che trasporta il piacere di bere un buon vino – ha raccontato Staino – che trasmetta felicità andando a briglia sciolta trainato dalla forza della passione”.
David Landini gestisce questo piccolo cuore di vigna toscana in maniera naturale. Da esso, per l’annata 2020, ha ottenuto appena 3000 bottiglie numerate di Prima Fermata, prodotto con Canaiolo in purezza. La vendemmia è rigorosamente manuale con una selezione dei grappoli ed un loro trasporto diretto in cantina in piccole cassette per preservare al meglio la materia prima. I grappoli vengono caricati in vasca e sono in parte diraspati (60%) ed in parte interi (40%) così da esaltare le caratteristiche distintive del canaiolo. Le fermentazioni avvengono in acciaio. Dopo una macerazione di qualche settimana ed una leggera pressatura delle uve il vino staziona per alcuni mesi nei tini e successivamente in bottiglia. Di colore rosso brillante, al naso presenta note di fiori e frutti rossi leggere note di macchia mediterranea sentori che si ritrovano anche al gusto insieme ad una bella sapidità e mineralità.
Durante la serata è stato degustato in anteprima anche Seconda Fermata, un vino a base di Trebbiano e Malvasia: aromatico, fresco, sapido e ben equilibrato. Seppur non ancora pronto mostra già le qualità per essere un vino piacevole da bere, profumato e pieno di gusto.
Il Viaggio di Landò – via Enrico Fermi 14 – 56036 Palaia (Pi) – www.ilviaggiodilando.it