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Fiorentina sconfitta a Catania (2-1). Montella ripete il solito slogan:”Soddisfatto della partita”. Ma i conti non tornano

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FIORENTINA VS ROMAVincenzo Montella nonostante la sconfitta in rimonta subita col Catania nello stadio in cui allenava lo scorso anno e soltanto un punto in classifica realizzato nel 2013 si dice ”soddisfatto della partita” dei viola. ”Mi trovo ancora a commentare una sconfitta – osserva – ma anche oggi la prestazione della Fiorentina mi e’ piaciuta tantissimo. Abbiamo gestito la partita, anche quando siamo rimasti in dieci, e spero che la squadra continui a giocare cosi”. La sconfitta arriva perche’ questo ”e” un momento cosi”, ma e’ certo che ”le cose cambieranno”, di sicuro lui ”non intende cambiare strada”. ”Abbiamo giocato un ottimo calcio – sottolinea Montella – dimostrando personalita’ e maturita’, ma anche dopo il pareggio abbiamo fatto bene. Non concretizziamo le occasioni create, un gol ogni 10 occasioni, e quel poco che concediamo lo paghiamo”. E anche un po’ di iella: ”Nella mia storia calcistica – ricorda – un periodo cosi’ nero e sfortunato non mi era mai capitato, speriamo di voltare pagina al piu’ presto”. Per la Fiorentina gli obiettivi non cambiano: ”Le nostre ambizioni restano le stesse – dice – noi puntiamo ancora ad entrare in Europa, speriamo dalla porta principale”. Il mancato successo per la Fiorentina, spiega Montella, ”non cambia l’idea di calcio praticato, gli obiettivi e le convinzioni che ci sorreggono”. Trentacinque punti e settimo posto in classifica. Ma da Catania torna con una grosso dubbio: quello del numero uno. Neto sta facendo buoni interventi ma papare di alto livello. Viviano è pronto? Reserà a Firenze?

NETO 4,5: Un’altra papera per un portiere che non dà garanzie, esattamente come il suo collega Viviano. L’uscita a vuoto in occasione del gol di Le Grottaglie, che restituisce vita a un Catania che pareva sul baratro, è davvero sciagurata. Anche sulla seconda rete dei siciliani è poco reattivo. Insomma il ruolo del portiere è un problema enorme per la Fiorentina, che ha perso una montagna di punti proprio a causa degli svarioni dei suoi estremi difensori.
RONCAGLIA 5: La sua partita non sarebbe malvagia, ma quando si fa surclassare sullo stacco da Castro, per il gol che consente ai siciliani di vincere una partita incredibile, rovina tutto. Non sembra più lui, quasi
avesse perso quello smalto che lo aveva reso uno dei difensori più rocciosi ed efficaci della serie A.
GONZALO RODRIGUEZ 5,5: Esagera con i dribbling al limite dell’area, correndo rischi inutili proprio a ridosso della zona calda. Montella avrà anche ordinato di non gettare mai via la palla, ma prendere alla lettera le
direttive del tecnico equivale a sfiorare, più volte, l’harakiri.
SAVIC 6,5: Tra i tre difensori è quello che ha le idee più chiare. Disimpegna quando è il caso di farlo e spazza via, senza fronzoli, se le circostanze lo impongono. Insomma non cerca di strafare e mette la museruola a  chiunque passi dalle sue parti.
CUADRADO 6: Per tre quarti di gara è la spina nel fianco della difesa del Catania che, col beneplacito dell’arbitro Celi, ricorre al fallo sistematico per fermarlo. Ma sulla sua prestazione pesano come macigni due gol divorati che finiscono per determinare la sconfitta viola. Nel primo caso, dall’area piccola, colpisce di testa, schiacciando troppo il pallone, quando bastava appoggiarlo nella porta vuota. Poi alza incredibilmente la mira, da posizione favorevolissima, sbagliando un rigore in movimento. In serie A certi errori finisci sempre per pagarli.
AQUILANI 4,5: La sua partita è buona fino al 33’ della ripresa quando si fa prendere dalla sindrome di Totti. Il capitano giallorosso, romano come lui, sei può permettere di mandare a quel paese gli arbitri, che lo graziano sistematicamente. Lui no, ma lo fa lo stesso e Celi, che dava l’impressione di non aspettare altro, lo caccia, ritagliandosi  n ruolo da protagonista col fischietto tra le labbra. Aquilani, dunque, è colpevole d’ingenuità. L’arbitro, invece, lo è di superbia, visto che poteva tranquillamente fare finta di niente e non penalizzare la Fiorentina come se fosse una provinciale qualunque, senza alcun peso politico.
BORJA VALERO 6: Stavolta lo spagnolo ha il passo lento e non riesce a trascinare la Fiorentina come in altre occasioni. Anche perché, orfano da ormai troppo tempo di Pizarro, non ha più le energie per cantare e portare la croce. Riesce, comunque, a fare la sua figura, ma senza il cileno accanto, il suo potenziale è domezzato.
MIGLIACCIO 6,5: A trentuno anni suonati si toglie la soddisfazione di segnare un bel gol che, senza un finale tragicomico, poteva valere la vittoria. Inoltre lotta come un leone nel mezzo, denunciando i soliti limiti in fase di palleggio. Peccato che la sua domenica di gloria, si sia trasformata nel dramma viola.
PASQUAL 6,5: Finalmente i cross che lo avevano reso famoso nei suoi primi anni viola. E’ sua la rasoiata che permette a Migliaccio di realizzare il vantaggio. E sono tanti i traversoni al bacio non concretizzati dall’anemico attacco della Fiorentina. Esce per esigenze tattiche, dopo l’espulsione di Aquilani. Dal 33’ st TOMOVIC: s.v.
LJAJIC 5: L’eterno incompiuto resta tale anche a Catania. In una giornata nella quale mette in mostra la parte buona del suo repertorio tecnico, su tutto la traversa centrata con un calcio di punizione bello e sfortunato, non riesce mai a finalizzare le tante azioni cominciate. Nel calcio all’attaccante si chiede di segnare o di determinare assist per i compagni, lui non fa mai né l’una né l’altra cosa. Dal 23’ st TONI 5,5:
Venti minuti nei quali conferma di aver perso la brillantezza che gli aveva permesso di mascherare le sue troppe primavere. Sbaglia clamorosamente davanti ad Andujar, anche se era fuorigioco.
JOVETIC 5: Per ottanta minuti è l’ombra del giocatore che aveva fatto innamorare Firenze. Sempre in ritardo, sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Poi si accende negli ultimi dieci minuti, ma non
centra mai lo specchio della porta. Un lampo che non basta di certo a sollevarlo dal grigiore in cui è precipitato ormai da troppo tempo.
MONTELLA 5,5: La sua Fiorentina continua a giocare bene, ma ha anche cominciato a perdere con una costanza davvero preoccupante. La colpa è senz’altro della sfortuna e, in gran parte, anche di arbitraggi che finiscono sempre per penalizzare i viola. Ma è impossibile non sottolineare anche le responsabilità di un tecnico che non riesce a rendere concreta la sua squadra. A volte sarebbe più saggio accontentarsi anche del punticino, anziché attaccare sempre a testa bassa, prestando il fianco al contropiede avversario, nonostante l’inferiorità numerica. Perché alla fine nel calcio sono i punti che contano più di tutto e la squadra viola ne sta gettando troppi dalla finestra.

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