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Covid, matematico Roccetti: “Infezioni almeno 5-10 volte superiori a dato ufficiale”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Per stimare il vero numero dei contagi da Covid-19 un modo ci sarebbe: basterebbe prendere come campione 6 o 7 località italiane dove in questo periodo si concentra la popolazione e fare analisi microbiologiche delle acque reflue. Il virus lo si risconterebbe in tali campioni in misura presumibilmente maggiore di quanto i numeri ufficiali dicono”. Così il matematico Marco Roccetti, ordinario di Scienza dei dati all’Università di Bologna, commenta all’Adnkronos l’aumento di morti registrato in quest’ultima ondata mentre i contagi diminuiscono.  

Secondo il matematico “il primo errore è stato aver creduto e fatto credere che non si sarebbe mai presentato un picco estivo e che dunque ogni precauzione (incluse mascherine e distanziamento) fosse inutile; il secondo errore, quasi altrettanto grave, è considerare il numero delle infezioni ‘ufficiali’ come una fotografia della realtà. Il numero di coloro che si contagia giornalmente – spiega – è enormemente più grande, solo che a differenza dei periodi autunnali o invernali in cui ogni contagio, se ufficialmente dichiarato, corrisponde a ‘malattia’ con esenzione dal lavoro e simili, un contagio durante il periodo delle vacanze può divenire un ostacolo a intraprenderle o a proseguirle e quindi, se i sintomi sono lievi, quel contagio non verrà mai considerato nelle statistiche ufficiali”. 

“A meno che Omicron non abbia cambiato le sue caratteristiche (ed è da escludere), il numero protratto dei decessi ci dice che esso corrisponde a una quantità di infezioni almeno 5-10 volte superiore a quella ufficiale, secondo i miei modelli nell’ordine dei 200/300 mila giornalieri da settimane”, sottolinea Roccetti, a giudizio del quale “non provare a spiegare correttamente il fenomeno, oltre a impedire di usare ora misure mitigative adeguate, implica anche il fatto che verrà sottostimata la quantità di virus già circolante a settembre con conseguenze che possiamo facilmente immaginare”.