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Siccità. Impatto economico sull’Europa: si aggrava la crisi

Adnkronos
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Non solo guerra in Ucraina, rinuncia al gas russo, inflazione galoppante e politica aggressiva della Bce: la crisi economica in Europa ha anche un’altra matrice, la siccità.

Se è vero, infatti, che il cambiamento climatico stravolge i territori, proprio l’aridità straordinaria e il caldo torrido da record stanno lasciando il segno: i fiumi del vecchio continente si stanno prosciugando.

Lo ricorda un’analisi di Bloomberg, mettendo nuovamente in correlazione i cambiamenti climatici con l’economia.

Il Reno, per secoli un pilastro delle economie tedesca, olandese e svizzera, è destinato a diventare impraticabile, ostacolando i carichi di diesel e carbone. Anche il Danubio è intasato, mettendo a rischio il commercio di grano.

La crisi energetica della Francia è peggiorata anche perché il Rodano e la Garonna sono troppo caldi per raffreddare efficacemente i reattori nucleari e il Po italiano è troppo basso per irrigare le risaie.

I fiumi e i canali del continente trasportano più di 1 tonnellata di merci all’anno per ogni residente dell’Ue e contribuiscono con circa 80 miliardi di dollari all’economia della regione proprio come via di trasporto. L’allarme è esteso, come ricorda Money.it. Nella pianura padana, sede di circa il 30% della produzione agricola del paese, il caldo torrido e le condizioni eccezionalmente siccitose hanno danneggiato la produzione di mais e girasole e hanno costretto i coltivatori di riso a tagliare le piantagioni dopo che il Po è sceso al livello più basso degli ultimi 70 anni.

L’amara ironia è che i corsi d’acqua sono una parte fondamentale degli sforzi dell’Ue per combattere il cambiamento climatico. Nei suoi piani di transizione verde, la Commissione europea punta a un aumento del 25% dei trasporti per vie navigabili interne e marittimi a breve distanza entro il 2030.

Considerando l’attuale contesto, l’Europa potrebbe davvero perdere le sfide ecologica e della ripresa economica nei prossimi anni.