Nuove esplosioni in Crimea. Il giornale russo Kommersant cita i residenti di Gvardeyskoy, nel distretto di Simferopoli, che hanno raccontato di aver visto del fumo nero sulla base aerea situata nel villaggio, dopo aver sentito diverse esplosioni. L’incidente si è verificato ad un centinaio di chilometri dal deposito di munizioni russo nei pressi della località di Dzhankoi, dove il ministero della Difesa di Mosca ha dato notizia di un’esplosione.
Quello in Crimea è stato un atto di “sabotaggio”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo. “La mattina del 16 agosto, a seguito di un sabotaggio, un magazzino militare vicino al villaggio di Dzhankoy è stato danneggiato”, ha affermato il ministero in una nota citata dall’agenzia di stampa Interfax, nella quale si conferma lo scoppio di un incendio in un deposito temporaneo di munizioni.
L’esplosione, si precisa, ha causato “danni a numerose strutture civili”, ma nessun ferito grave, mentre circa 2mila persone sono state evacuate.
Kiev sembra rivendicare la responsabilità delle esplosioni. “Le forze armate ucraine continuano l’operazione di ‘demilitarizzazione’ di alta precisione per liberare completamente la nostra terra dagli invasori russi. I nostri soldati sono i migliori sponsor del buon umore. La Crimea è Ucraina”, scrive infatti su twitter il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak.