Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi arrivano insieme, sull’auto elettrica del sindaco, al teatro Obihall dove elettori e militanti sono venuti a vedere se il patto tra i due regge davvero. E sul palco per due ore dimostrano che la collaborazione c’e’ davvero, e forse qualcosa di piu’: Renzi assicura che non fara’ fare a Bersani la fine di Prodi, caduto per due volte ”a causa del finto unanimismo” e il leader Pd ringrazia sul palco Matteo e, sotto il palco, lascia intendere una staffetta perche’- dice – ”io faccio un giro e mi fermo, lui e’ giovane e ha ancora tanta voglia di andare avanti”. Renzi ha riproposto il format della sua campagna elettorale (con immagini sul maxischermo), ma in versione ridotta nei tempi e nel ritmo, per adattarsi al ruolo di ‘spalla’ del segretario che, da parte sua, si e’ un po’ adeguato, almeno nel look, allo stile del suo ex sfidante alle primarie. Sul palco Renzi ha la ”divisa d’ordinanza” della sua campagna elettorale: la camicia bianca con cravatta nera. Senza giacca. E allora anche Bersani se la toglie: ”Un omaggio a Matteo, se la merita”, dice. Renzi prende la parola e incorona subito Bersani: ”Un saluto particolare al prossimo presidente del Consiglio. Ti verremo a cercare, siamo noti per andare a cercare il presidente del Consiglio dovunque sia”, scherza il sindaco di Firenze, riferendosi alla contestata visita ad Arcore. Il ‘rottamatore’ ribadisce la sua ”lealta”, rivendica l’effetto positivo avuto dalle primarie, attacca Berlusconi (che ”non va sottovalutato”) e Monti (”dice che siamo nati nel 1921? Forse si confonde con la sua carta di identita”’). Nel Pd, dice, ”non ci sono correnti, non ci sono bersaniani o renziani, ci sono dei democratici che porteranno il Paese fuori dalla crisi”. Dunque se i ‘suoi’ devono contribuire alla vittoria del partito con ”spirito bello e costruttivo non di rivincita o di rabbia”, gli ‘altri’ non devono ”aver paura di chi e’ vicino a voi ma non la pensa come voi” perche’ basta con ”i finti unanimismi e poi hanno mandato a casa Prodi”. Renzi regala infine a Bersani il leone simbolo di Firenze e scherza: ”Non so se Bersani sbranera’ qualcuno, ma sono sicuro che portera’avanti i valori dell’Italia giusta”’. Appena presa la parola, il segretario bacchetta Mario Monti: ”In un anno non ci ha mai trovato un difetto e ora da 15 giorni ce ne trova uno al giorno. Quella di oggi sul Pd nato nel ’21 e’ veramente infelice. Si puo’ dire di tutto ma non ferire un progetto di cui non ha neanche una vaga idea”. Poi tratteggia la linea da seguire. ”Il punto di fondo di questa campagna elettorale – dice – e’ che noi non ci giochiamo solo una legislatura e un governo; ci giochiamo la possibilita’ di essere alternativi ad un sistema politico cosi’ come si e’ costruito negli ultimi 20 anni sotto l’onda del berlusconismo. Noi siamo alternativi alla destra di Berlusconi, alla destra leghista e a tutti i populismi. Noi lavoriamo per una prospettiva precisa: una legislazione stabile e un governo stabile”. L’obiettivo di un suo eventuale governo e’ chiaro: ”La prossima legislatura si gioca sull’economia reale, perche’ qualcosa si deve fare, per venire incontro ai bisogni di tanti”. E poi servono ”norme contro la corruzione, ci vogliono il falso in bilancio, l’antiriciclaggio, il no al voto di scambio mafioso, l’antitrust, la regolamentazione della concorrenza”. Sul tema ‘spinoso’ di Mps, il segrerario contrattacca: ”Non siamo delle mammolette e non accettiamo che ci faccia la predica chi ha cancellato il falso in bilancio, che noi reintrodurremo il primo giorno di governo. Noi chiediamo una commissione di inchiesta parlamentare sui derivati, che devono essere messi assolutamente sotto regole”.