“Il mio obiettivo? E’ il 12, 13 per cento”. Così Carlo Calenda a Metropolis sul sito di Repubblica. “Al governo con Meloni? Ma mai. Siamo agli antipodi, per me è un avversario. Con un avversario parli, ma non ci fai un governo. Io sono un liberale europeo e vorrei un governo Ursula con popolari, socialdemocratici, liberali compreso i liberali come Zaia”. Ma se il presidente Mattarella chiedesse se Azione sia disponibile a sostenere un governo Meloni nel caso di una vittoria risicata? “Questa cosa non può esistere ma uno liberale come me, ma può governare con Meloni e Salvini”.
“Salvini col suo ‘credo’. Meloni che non si comporta da vincitrice e alza i toni a fine campagna elettorale. Sono entrambi unfit per governare il Paese ed entreranno in rotta di collisione”. “La vittoria della destra sarà molto più piccola di quello che ci si aspetta e faranno fatica a fare un governo. Quella roba lì andrà in mille pezzi. Io penso che mancherà Fi perché tanti ex-Fi scelgono noi e perché ci sarà un crollo della Lega. Sono stato a Vicenza a Confindustria e lì la Lega ha avuto un crollo. Viene tenuta in vita dal rapporto con Zaia”. Non votano Lega, ma votano Fdi? “No, io sono stato lì con Urso e non c’è stato paragone”.
“Meloni avrà un problema internazionale. In Europa parlano meno di fascismo ma quando ne parlano lo fanno sul serio e quando Meloni mette la fiamma nel simbolo, si crea un problema”. “Io non penso problema sia il fascismo ma penso che il centrodestra non riuscirà a governare perché avrà numeri fragili ed è divisa su tutto”.