Di Massimo Sandrelli
Svegliarsi dopo una sconfitta così piena di rigori, di cartellini rossi mai dichiarati, di occasioni perdute ma anche di piccole imprese, di orgoglio ed entusiasmo è come un dopo sbornia: tanta amarezza ed un gran mal di testa. L’arbitraggio è stato pessimo. Valeri va pensionato, non è più in grado di gestire una partita complicata. E siccome una partita è sempre figlia dei singoli episodi, pensate come sarebbe stata Fiorentina – Inter se Di Marco fosse stato espulso. Un’ora in undici contro dieci avrebbe tormentato ancora di più il già confuso Simone Inzaghi. Detto ciò la Fiorentina di Vincenzo Italiano continua nel voler praticare un gioco “presuntuoso”. Un gioco che induce la squadra a sbilanciarsi in avanti, lasciando agli avversari troppi spazi e troppe occasioni. Soprattutto un gioco lento, prevedibile, come ha sottolineato anche Bonaventura. Sembra che l’unico a non capirlo sia Vincenzo Italiano. Eppure basta leggere i numeri, l’evidenza è palese, come una coperta corta. Tanta pressione e difesa alta vorrebbero un’organizzazione diversa e certo diversi giocatori. Intendiamoci sotto il profilo eminentemente tecnico tra la rosa nerazzurra e quella viola non ci sono paragoni. Tra titolari e riserve l’Inter è di un altro pianeta. Ma la Fiorentina fa intravedere, ancorché a tratti, che potrebbe dare qualcosa in più. La squadra di Italiano manca di equilibrio (Torreira dove sei?…) perde palloni a centrocampo e fa fatica a concretizzare i propri sforzi verso il gol. Ikone’ ha fatto un gran gol, come Jovic. Le due prodezze però sono svanite nell’oblio di quel disastro finale di Venuti. È vero che tutti possono sbagliare ma la frequenza nell’errore definisce una categoria. Venuti come Valeri sono di un’altra categoria. Qualcuno sottolinea che contro l’Inter hanno finalmente fatto gol gli attaccanti viola. Vero per Jovic e Ikone’. Cabral ha segnato su rigore ma quante volte ha pesticciato in area senza incidere su quei palloni vaganti? Si torna sempre al discorso della categoria. La società si deve porre il problema e imporsi. Serve un confronto con il tecnico. Se condivide il progetto tecnico di Italiano bisogna correre sul mercato prossimo venturo, altrimenti se la società riafferma che si deve fare con quello che c’è, allora o Italiano ne prende atto o bisogna cambiare. Altrimenti che Rocco chieda l’iscrizione al campionato scozzese….