“Quota 41? Non è il momento di dare i numeri”. Così il leader Cgil Maurizio Landini a margine dell’assemblea di Federmeccanica commenta l’apertura della ministra del Lavoro Marina Calderone su una delle possibili opzioni con cui stoppare al momento il ritorno in vigore della legge Fornero.
“Dire Quota 41 non vuole dire nulla, uno può dire 42-43 il problema è quale riforma delle pensioni fare perché se poi uno dice quota 41 e poi ci mette di fianco l’età salta fuori che è quota 103, 104, 105. Di cosa stiamo discutendo?”. La Cgil, per questo, ribadisce, ha chiesto di “mettere mano a tutta la riforma delle pensioni perché serve una pensione di garanzia per i giovani, e una lotta al precariato e serve riconoscere i danni fatti dalla riforma Fornero alla donna”. Quindi, conclude, “vogliamo capire se c’è o meno la disponibilità del governo ad aprire una trattativa complessiva. Non è il momento di dare numeri – ripete – ma serve capire concretamente cosa fare”.
“E’ particolare che in questo Paese quando si parla di lavoro si parli di pensioni – dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi – Poi se stiamo sul tema e parlo di quelle di vecchiaia abbiamo già 9 deroghe alla gestione. A livello Inps ci sono 30 comitati che gestiscono il sistema pensionistico senza parlare delle casse private. Quindi credo che se vogliamo parlare seriamente serve una riforma del sistema e non andare avanti con quote. D’altra parte la legge Fornero ha visto interventi di salvaguardia e credo che per questo con le sue norme non sia andato in pensione nessuno”.
La ministra Marina Calderone, nel corso del suo intervento all’assemblea di Federmeccanica, assicura: “Faremo di tutto per evitare lo scalone imposto dalla legge Fornero sulle pensioni e per evitare gli effetti depressivi sul mercato del lavoro”.