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Pallone spia cinese sugli Usa, cos’è

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(Adnkronos) – L’uso di palloni spia, come quello che sta sorvolando gli Usa, non è una novità. In particolare per gli Stati Uniti, che li hanno utilizzati molte volte specialmente sul proprio territorio. Il primo utilizzo risale addirittura al 1860, durante la guerra civile americana, quando i membri dell’Unione, in mongolfiera e con il binocolo pronto, cercavano di raccogliere informazioni sull’attività dei confederati per poi inviarle tramite codice morse o semplicemente gettando dall’alto un foglio di carta legato a una pietra. Ovviamente, quelli in uso oggi sono mezzi molto più sofisticati: palloni aerostatici dotati di telecamera, spesso anche di radar, che possono essere alimentati a energia solare. 

I palloni in genere operano fra i 24.000 e i 37.000 metri di altezza, ben al di sopra del traffico aereo commerciale e dei voli di linea. Secondo John Blaxland, professore di studi sulla sicurezza internazionale e sull’intelligence presso l’Australian National University e autore del libro Revealing Secrets, ora che si stanno inventando laser o armi cinetiche per colpire i satelliti, c’è una rinascita dell’interesse per i palloni aerostatici. Non offrono lo stesso livello di sorveglianza persistente dei satelliti, ma sono più facili da recuperare e molto più economici da lanciare. Per inviare un satellite nello spazio, è necessario un lanciatore spaziale, un’apparecchiatura che in genere costa centinaia di milioni di dollari. 

I palloni possono inoltre scansionare un territorio più vasto da un’altitudine inferiore e trascorrere più tempo su una determinata area perché si muovono più lentamente dei satelliti, secondo un rapporto del 2009 dell’Air Command and Staff College dell’aeronautica statunitense. Gli Stati Uniti hanno rilanciato il loro utilizzo negli ultimi anni, ma li hanno fatti volare solo sul territorio statunitense. “Per lo spazio aereo di qualcun altro, devi chiedere il permesso – dice Blaxland – Se lo fai senza, aspettati che non sarà ben accolto”. Il Pentagono ha affermato, in una breve dichiarazione sul pallone spia cinese, che “casi di questo tipo, di attività di palloni, sono già stati osservati negli ultimi anni”. 

Secondo Blaxland è improbabile che i cinesi non si aspettino che il pallone venga prima o poi fermato. Ma l’obiettivo di Pechino è di mettere in imbarazzo gli Stati Uniti, e tanto meglio se nel frattempo è riuscito a prendere qualche informazione. “È difficile credere che non abbiano pensato che non sarebbe stato rilevato – ha affermato l’esperto – Lo spazio aereo americano è estremamente controllato, dalle autorità dell’aviazione civile, dall’aeronautica, dalla forza spaziale, dalle reti meteorologiche”. Un altro obiettivo è di rendere gli Stati Uniti consapevoli del fatto che la Cina si è tenuta al passo con la sua tecnologia e l’ha replicata.