“Questi stanno facendo casino in tutta Italia, me lo ha riferito il mio avvocato. Ci sono presidi e interviste in tutte le piazze italiane, questi vengono a rompere il cazzo ma dev’essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l’ergastoio ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me noi 41 bis siamo tutti uguali…” Sono le parole che l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto nel carcere di Bancali a Sassari, rivolge al boss Francesco Di Maio, riportate nel documento che il ministero di Giustizia ha inviato in risposta ai parlamentari che hanno fatto richiesta agli atti e che riporta stralci della scheda del Nic.
Parole che, secondo quanto si legge nel documento, vengono pronunciate da Cospito “quasi a prendere le distanze dai manifestanti”. L’anarchico continua: “Atri detenuti hanno intrapreso lo sciopero della fame per solidarietà, ma non voglio che sia una lotta per me”, dice Cospito a Di Maio, riferendo poi che il suo avvocato gli ha detto che l’intenzione è quella di trasferirlo al più preso presso l’istituto penitenziario di Parma.
Questi colloqui, gli stessi riferiti dall’onorevole Donzelli, “non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa”, si legge nel documento del ministero, e “riguardo alle conversazioni tra Presta, Di Maio, Rampolla e Cospito si forniscono le informazioni della indicata scheda Nic, epurate dal dati sensibili dei detenuti e/o degli operanti, non ostandovi alcuna forma di restrizione (né in relazione a classifiche di segretezza né in relazione ai limiti di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n. 196) rispetto alla divulgazione del contenuto dell’atto”.
LA CONVERSAZIONE TRA L’ANARCHICO E IL BOSS DI MAIO NEL CARCERE DI SASSARI – “In data 11.1.2023 il Cospito ha colloquiato con il detenuto Di Maio Francesco, anch’egli sottoposto al regime 41 bis, nel dialogo si evince che: il Di Maio diceva che aveva sentito, tramite media, delle proteste poste in essere su tutto il territorio nazionale in favore del detenuto Cospito, e continuava dicendo che mai per nessuno aveva visto tali manifestazioni di solidarietà. Esortava il detenuto Cospito a continuare tale battaglia perché pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato”, si legge nel documento che il ministero di Giustizia ha inviato in risposta ai parlamentari che hanno fatto richiesta agli atti e che riporta stralci della scheda del Nic. “Bisogna andare avanti – dice Di Maio, detenuto anche lui nel carcere di Bancali a Sassari, a Cospito – questa miccia non deve essere spenta, noi ti siamo solidali e nel caso anche noi faremo lo sciopero della fame”, aggiunge il boss ridendo.
Questi colloqui, gli stessi riferiti dall’onorevole Donzelli, “non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa”, si legge nel documento del ministero, e “riguardo alle conversazioni tra Presta, Di Maio, Rampolla e Cospito si forniscono le informazioni della indicata scheda Nic, epurate dal dati sensibili dei detenuti e/o degli operanti, non ostandovi alcuna forma di restrizione (né in relazione a classifiche di segretezza né in relazione ai limiti di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n. 196) rispetto alla divulgazione del contenuto dell’atto”.