(Adnkronos) – Svolta nelle indagini sul ferimento del giovane studente colpito da una bicicletta lanciata dalla balconata dei Murazzi del Po mentre si trovava davanti a un locale sulla riva sottostante del fiume. Questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla procura e dalla procura per i minori del capoluogo piemontese, nei confronti di cinque giovani, due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni, dei quali 4 con precedenti di polizia, ritenuti gravemente indiziati di concorso in tentato omicidio.
Le indagini, avviate subito dopo il ferimento del giovane, che è ancora ricoverato in terapia intensiva in ospedale a Torino per le lesioni riportate dall’urto con la bici elettrica, sono state condotte da una task force composta da carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia San Carlo che, da oramai più di un anno, monitorano i giovani orbitanti nel centro cittadino per contrastare il fenomeno delle baby gang. Per giorni i militari hanno analizzato minuziosamente le numerose testimonianze raccolte sul posto e nei giorni successivi e visionato le immagini dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati, oltre 120 telecamere e decine di ore di registrazioni, che hanno permesso di raccogliere gravi indizi di responsabilità a carico dei 5 indagati.
Dagli accertamenti è emerso che i giovani, giunti nei pressi del lungo Po Cadorna, dopo essersi affacciati dalla balconata, avrebbero preso la bici lanciandola di sotto senza un apparente motivo. Si sarebbero poi dileguati dal centro cittadino utilizzando un mezzo della linea pubblica del Gtt con il quale avrebbero raggiunto il quartiere di provenienza.
Alle indagini un contributo importante è stato fornito da alcuni giovani testimoni che, numerosi, aderendo agli appelli alla collaborazione, si sono rivolti ai carabinieri per raccontare quanto avevano visto. Per sollecitare chi aveva visto a rivolgersi ai militari, subito dopo l’accaduto c’era stato l’appello del comandante provinciale dei carabinieri di Torino, Claudio Lunardo, poi del sindaco, Stefano Lo Russo, mentre gli amici del giovane ferito avevano diffuso messaggi sui social.