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Ucraina, Berlusconi: “Da premier non avrei parlato con Zelensky”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Da premier non avrei mai parlato con Zelensky”. E’ quanto ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dopo aver votato nel seggio di via Ruffini a Milano per le regionali in Lombardia. “Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”. “Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.  

E, poi, lancia un appello al presidente ucraino. “Per arrivare alla pace il presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina'”. “Un piano Marshall di 6-7-8-9mila miliardi di dollari a una condizione: ‘che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non ti daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore (Zelensky, ndr.) ad arrivare a un cessate il fuoco”. 

ELEZIONI REGIONALI LAZIO LOMBARDIA – “Sono preoccupato per l’affluenza perché ho domandato agli addetti al voto e mi hanno detto che non hanno ancora raggiunto in questa sezione il 20%” dice. “Vorrei ricordare a tutti i cittadini di Lombardia e Lazio che il voto non è soltanto un diritto è anche e soprattutto un potere che da ai cittadini possibilità di scegliere da chi vogliono essere governati e quindi possibilità di decidere sul loro futuro. Chi non vota non è un buon cittadino, chi non vota non è un buon un buon italiano” aggiunge. 

“Spero che tutti i cittadini di Lombardia e Lazio vadano a votare e che questa percentuale di oggi si sposti vicino al cento. La scarsa affluenza è un male di per sé, anche per le conseguenze che provoca. Dentro di me ho ben chiaro il concetto che una democrazia è tale se la maggioranza dei cittadini va a votare. Se fosse un voto meno del 50%, cosa che non penso assolutamente succederà, siamo davvero una democrazia?” si chiede l’ex premier che alla domanda sul perché la gente non va a votare replica: “Non posso dirlo, il mondo è pieno di stupidi”.