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Juve, Allegri e il corto muso: la ‘lezione’ del tecnico

Adnkronos
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(Adnkronos) – Corto muso, atto secondo. Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, in conferenza stampa spiega nuovamente la ‘filosofia’ che – per tifosi e parte della critica – rischia di diventare un limite per la squadra nelle singole partite. Vincere col minimo sforzo e con un margine ridotto può sempre bastare? “Il corto muso è semplice, era rivolto al campionato quando dissi che basta vincere di un punto. Quella roba lì è stata trasformata sulle partite singole. Io non ho detto quella cosa lì, è stata camuffata e rigirata”, dice Allegri nella conferenza stampa in vista della gara contro lo Spezia. Dopo il pareggio per 1-1 contro il Nantes in Europa League, Allegri ha perso le staffe durante l’intervista con Sky quando è stato messo in discussione l’atteggiamento della squadra. 

“Non sono assolutamente nervoso, è successa una cosa con qualcuno che fischiava i ragazzi che entravano in campo senza motivo. L’altra sera è stata una reazione magari sbagliata, ma posso esser criticato su tante cose: possono dirmi che la squadra gioca male che bisogna fare meglio. Però c’è una cosa che sui dati di fatto non bisogna parlare. Io a scuola ci sono andato poco ma un tema è opinabile, la matematica no. Su quello non si discute, poi accetto che sono un allenatore scarso, le mie squadre fanno schifo, accetto tutto perché fa parte della critica. Però sui numeri non si può discutere”, aggiunge. “Mi dispiace quando ho avuto la reazione l’altra sera, non ho reazioni se vengo criticato perché ognuno può avere la sua opinione. Ma sui numeri non è opinabile niente che sia chiaro”. 

Nell’ultima gara di campionato, Allegri ha avuto una reazione insolita replicando ad un tifoso che fischiava alcuni giocatori: “Se mi aspettavo una maggiore comprensione da parte dell’ambiente? No comprensione no. Non abbiamo bisogno della comprensione. Noi dobbiamo solamente cercare di fare il meglio perché comunque in campionato dobbiamo fare una scalata importante -afferma-. Per noi è importante fare un tot di punti indipendentemente da quello che succederà fuori. Per quanto riguarda l’Europa dispiace ma è la dimostrazione che in Europa partite facili non ce ne sono e dovremo andare a Nantes cercando di fare una partita giusta che ci consente di passare il turno e ne abbiamo le possibilità. E poi siamo in semifinale di Coppa Italia. Quindi anche lì vedremo”. 

“La gara contro lo Spezia è una partita di campionato e dobbiamo continuare nei nostri mini obbiettivi. Dobbiamo raggiungere le squadre davanti il prima possibile. Contro lo Spezia sarà difficile, in un campo difficile. Lo Spezia crea tanto e le partite non finiscono mai. Ci vorrà attenzione e tanta tecnica”, dice. “Abbiamo avuto una settimana di rebound dopo la partita contro l’Atalanta. Poi ci siamo dati mini obiettivi per poter scalare la classifica. Noi dobbiamo lavorare sui punti fatti per non perdere la realtà. La squadra ha fatto 44 punti”.  

I bianconeri sono reduci dal pareggio casalingo contro il Nantes nell’andata dei playoff di Europa League. Al ritorno, la Juve dovrà vincere in Francia. “L’Europa League non è compromessa. Il calcio è strano in un pezzo della partita potevamo fare meglio e stiamo lavorando per realizzare di più in fase offensiva. Turnover? Quelli che giocano ogni tre giorni sono abituati”. Capitolo formazione: “Chiesa non sarà disponibile perché era molto stanco ed è normale. Rientrerà Perin e giocherà. Dovrò valutare per quanto riguarda gli altri. Sicuramente ci saranno dei cambi. Kean, Perin e Rugani sono i tre che giocheranno. Anche perché Bremer è squalificato e Bonucci non è ancora in condizioni ottimali. Sta bene ma non è pronto per giocare dall’inizio però è in gruppo e sono molto contento. Poi sugli altri devo decidere”. 

In Europa, la Juventus quest’anno ha vinto una sola partita contro il Maccabi Haifa. “Questa squadra ha un problema Europa? No assolutamente no. Bisogna migliorare le prestazioni durante le partite. Soprattutto quando dobbiamo essere noi a comandare le partite. Dopo l’1-0 contro il Nantes abbiamo rallentato il gioco e la circolazione della palla è stata molto lenta e non siamo stati più convinti a fare il secondo gol cosa che andava cercata con maggiore insistenza. Poi abbiamo preso gol nell’unica occasione in cui i nostri avversari sono venuti avanti. Ma questa è la dimostrazione che il Nantes è una squadra che è stata molto brava a stare dentro la partita e noi siamo usciti un po’ dalla partita e alla prima occasione ci hanno puniti”.