Settimana decisiva per l’elezione del segretario del Pd. In attesa del voto alle primarie dem di domenica 26 febbraio, secondo gli elettori del partito interrogati da Fabrizio Masia per i sondaggi di Agorà su RaiTre, la vittoria andrebbe a Stefano Bonaccini su Elly Schlein. Secondo il sondaggio Emg Acqua, infatti, il 64% degli elettori del Pd intervistati preferirebbe Bonaccini quale nuovo segretario, mentre il 36% Schlein.
Nel giorno della chiusura della campagna elettorale, bonaccini ha fatto tappa a Mandela di Firenze toccando i punti salienti di come vuole impostare il futuro del PD
Cominciando proprio dal fatto di mantenere il nome del partito: ” mi sono battuto per mantenere Pd perchè dove lo troviamo un nome che rende meglio di così quello che sarà il nostro partito: DEMOCRATICO perchè noi siamo e saremo sempre democratici”
Il punto focale che troviamo in ciascun argomento ciascun programma è stato quello di recuperare il colloquio con i cittadini. Scendere in modo spicciolo dalla parte di chi “si identifica nei nostri programmi”
“Basta con avere la puzza sotto il naso – ha continuato Bonaccini – Dobbiamo ripartire da zero perchè abbiamo la forza per recuperare quanto perso per certi atteggiamenti. Bisogna stare a contatto con la gente”
Su questo argomento Bonaccini ha insisto molto toccando un punto delicato su chi chiamare a rappresentare il Partito Democratico.
“I nostro candidati non saranno mai più inseriti nei listini che garantiscono l’elezione. Devono guadagnarsi i voti dei cittadini e non una strada preparata” . Questa uscita illustrata con decisione alzando al massimo la voce ci è sembrata dedicata al Firenze e quindi indirettamente a Nardella per aver mandato al parlamento Fossi e Gianassi. Il primo per aver abbandonato la realizzazione del nuovo stadio a Campi Bisenzio con la sicurezza di avere a breve la tramvia e il secondo come artefice della politica dei tavolini nelle piazze e nelle strade.