Il primo cittadino di Firenze ha rotto oggi il silenzio stampa che ha tenuto dal giorno delle elezioni e lo ha fatto con semplicita’ e quella che sembra essere un’onesta’ intellettuale e politica rara ai nostri giorni. Inizia spiegando i motivi del suo “non loquor”: ”Mi scuso del prolungato silenzio. A forza di stare zitto, pero’, mi attribuiscono di tutto. Intrighi, progetti, desideri. In attesa che qualcuno scriva della mia candidatura al prossimo conclave, allora, torno alle enews, per dire cio’ che penso davvero, con l’impegno di ripartire con cadenza fissa” Continua cercando di fare il punto della situazione sullo stato della sua coalizione “il centrosinistra ha perso, niente giri di parole, la maggioranza alla camera non e’ sufficente (a governare il paese) e lo sappiamo“. Emerge dalle sue parole anche un po’ di amarezza per non essere riuscito a far passare quelle idee hce hanno causato la perdita di un discreto numero di voti al PD. Come il concetto dei tagli agli stipendi d’oro dei partiti che e’ sempre stato uno dei punti del suo programma sin dalle primarie. Continua analizzando la situazione economica italiana e i rapporti con la comunita’europea ”Da vent’anni l’Italia non cresce. Lo inventiamo un nuovo modello di sviluppo sostenibile o continuiamo a sognare grandi opere e piccoli risultati? L’Istat dice che c’e’ il record di disoccupati, le aziende falliscono perche’ gli enti locali non pagano per colpa del patto di stabilita’, fior di investitori potrebbero intervenire in Italia ma sono bloccati dalla crisi del sistema politico e dalle incertezze del sistema burocratico. E noi che facciamo? Pensiamo di uscirne vivi offrendo a Grillo la Camera e a Berlusconi il Senato, secondo gli schemi che hanno gia’ fallito in passato? Come se non bastasse, diciamola tutta, per la prima volta un Paese europeista come l’Italia vede affiorare un voto antieuropeo, che e’ un fatto molto pericoloso di cui anche i commentatori si sono occupati poco. Qualcuno inizia a credere al fatto che i problemi italiani derivano dall’eccesso di Europa nella nostra vita quotidiana quando in realta’ e’ vero il contrario: c’e’ poca Europa, non troppa Europa“. Conclude chiarendo la sua posizione all’interno del PD. “Ho affrontato Bersani a viso aperto quando era il momento di farlo, io non pugnalo nessuno alle spalle” e tracciando una linea decisa nei confronti della politica da adottare nei confrointi dei grillini ritenendo deleteria la politica dei seggi di scambio “Trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle“. In tempi caotici come quelli che sta attraversando l ítalia, un esempio di coerenza che fa piacere constatare.
GL Caramelli