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Inchiesta covid, chat agli atti: “Sta succedendo di tutto, qui è la guerra mondiale”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Non si può non segnalare il ritardo del Ministero della salute nella gestione dell’emergenza. Solo il 4 marzo 2020, infatti, approntava una prima stima dei costi per l’acquisto di attrezzature ospedaliere, allorquando ormai in Lombardia vi erano già 1.820 casi, 73 deceduti e 209 persone in terapia intensiva”. E’ una delle considerazioni contenute nella chiusura inchiesta dei magistrati di Bergamo che per tre anni hanno cercato di ricostruire le prime fasi della pandemia e le risposte istituzionali all’emergenza Covid.  

Nelle quasi 2500 pagine dell’inchiesta in cui si raccolgono documenti ufficiali, chat e le testimonianze di politici ed esperti in prima linea, emergono i punti di debolezza: tracciamento, tamponi e medici di base, ma vengono alla luce anche quelle che sono anche visioni diverse di come affrontare e rispondere al virus che avanza inesorabile.  

In una chat del 23 febbraio 2020 Giuseppe Ruocco, ex segretario generale del ministero della Salute scrive: “Qui si stanno demoralizzando tutti, e il ministro ormai è nel pallone”. E sei giorni dopo, sempre con la stessa interlocutrice: “Sta succedendo di tutto: pareri del comitato difformi da Conte e ministro, ripensamenti sollecitati, gente richiamata a venire qui… la guerra mondiale”. Gli atti ricostruiscono l’emergenza, giorno per giorno, in un crescendo di richieste da parte di esponenti delle Regioni e medici che lottano per avere qualche mascherina o anche solo pochi tamponi che diventano sempre più appelli quasi disperati.