“Sullo stadio Franchi a mio avviso l’errore è stato quello di equipararlo al Colosseo o alla Torre di Pisa e quindi renderlo quasi intoccabile. Un conto era salvaguardare alcuni elementi architettonici come la torre di maratona o le scale ecoidali un conto è stato quello di ritenerlo di fatto intoccabile”.
Così Gabriele Toccafondi di Italia Viva durante la trasmissione di Lady Radio stamattina.
“In questa situazione un privato non può intervenire e siamo arrivati al paradosso di mettere soldi pubblici, europei del Piano di ripresa dopo la pandemia, per sistemare un monumento vincolato che però ricordiamocelo è un impianto sportivo dove si gioca a calcio e si fanno alcuni concerti. Non ho mai condiviso l’equiparazione tra lo stadio e un monumento, ma una volta che lo fai allora deve essere lo stato a tutelarlo mettendoci soldi pubblici. Ma tutto questo è paradossale e se c’è una strada alternativa questa va percorsa.
Uno stadio equiparato al Colosseo e per questo intoccabile, un privato che vorrebbe mettere soldi suoi ma non lo può fare perché non può decidere niente e non potrà mai averne la proprietà, le risorse che arrivano dal Ministero dei beni culturali attraverso il Piano di ripartenza economico post Covid, l’Europa che chiede spiegazioni, e l’ipotesi di almeno due anni di stop ai tifosi durante la ristrutturazione.
Se uno riflette – conclude Toccafondi – non può che pensare che tutto questo sia paradossale e che se c’è un’alternativa questa vada esplorata fino in fondo.
Possibile per esempio mantenere alcune caratteristiche architettoniche dello stadio Franchi, demolire il resto, coinvolgere il privato e fare uno stadio moderno, con risorse private? Lo stop dell’Europa su parte delle risorse del Pnrr ci costringe a riflettere su questa domanda”.
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