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Verona, apre domani il 55° Vinitaly con 4.000 aziende da trenta nazioni. Presente la Toscana al Padiglione 9

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di Elisabetta Failla

Da domani il mondo del vino italiano e internazionale si ritroverà a Verona a Vinitaly, giunto alla 55° edizione, che fino al 5 aprile prossimo è il più importante salone dedicato ai vino e ai distillati. Oltre 4.000 le aziende espositrici da più di 30 nazioni, 100mila metri quadrati espositivi netti, con 17 padiglioni occupati. Sono i numeri della 55ª edizione della manifestazione che ribadisce il proprio ruolo di principale piattaforma b2b internazionale del prodotto vitivinicolo. Il numero di operatori attesi soltanto dall’estero conta di superare le 25mile presenze, da oltre 130 paesi (dato 2022).

Intanto, è già record con 1.000 top buyer da 68 nazioni in arrivo a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Un’edizione di Vinitaly, quindi, a tutto business con oltre 10mila appuntamenti d’affari già fissati prima dell’inizio della rassegna tra aziende e professionisti del comparto, grazie al sistema di matching online. In contemporanea a Vinitaly sono in programma gli altri due saloni professionali Enolitech e Sol&Agrifood, che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia il vino italiano rappresenta il campione dell’export made in Italy, delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione), con una bilancia commerciale in attivo di 7,4 miliardi di euro. L’industria vitivinicola nazionale vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mila aziende con circa 870mila addetti.

Una filiera a tutti gli effetti strategica per l’economia del Paese, come conferma l’attenzione delle Istituzioni, presenti da domani a Vinitaly. L’inaugurazione del 55° Vinitaly è in programma domani alle ore 11, nell’auditorium Verdi (piano -1, Palaexpo di Veronafiere) con i saluti di: Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Luca Zaia, presidente delle Regione del Veneto; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere.

Al termine, consegna dei riconoscimenti del Premio Vinitaly International, con la presenza di Pasquale Salzane, presidente di Simest; Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia; Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere. Alle ore 12, inaugurazione anche per lo stand della Regione del Veneto (padiglione 4, posizione D4/E5), con il governatore Luca Zaia.

A seguire, alle ore 12.30, nell’area Masaf (piano terra Palaexpo) c’è il taglio del nastro di “Italia Spazio Espositivo”, con lo svelamento dei quadri della Galleria degli Uffizi “Bacco Fanciullo” di Guido Reni e “Bacco” di Caravaggio, per la mostra “Bacco Divino”. Intervengono Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura; Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. Viene trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook del Masaf (https://www.facebook.com/Masafsocial) e proiettato su videowall all’esterno dell’area del Ministero.

Alle ore 15.30, nella sala Respighi (primo piano Palaexpo), si tiene l’incontro organizzato dal Masaf “Vino: fare sistema”, con la partecipazione di Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri; Patrizio La Pietra, sottosegretario Masaf; Matteo Zoppas, presidente ICE Agenzia; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Cristiano Fini, presidente di CIA; Tommaso  Battista, presidente di Copagri; Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi; Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative; Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione italiana vini; Micaela Pallini, presidente di Federvini; Giangiacomo Gallarati, di presidente Federdoc.

I Consorzi ed i produttori toscani saranno presenti nel Padiglione 9 di Veronafiere. A partire dal Consorzio Chianti Classico (pad. 9, D2-3-4) che arriva a Vinitaly con la notizia che ha chiuso il 2022 con un netto incremento del valore globale della denominazione e un fatturato totale in crescita, registrando un +17% rispetto al 2021 e addirittura +46% rispetto al 2020 (Osservatorio Maxidata). Presso lo stand del Gallo Nero sarà possibile degustare i vini di oltre cento di aziende per circa 200 etichette diverse e visitare i sedici stand dei produttori che vi espongono personalmente. A Vinitaly il focus del Consorzio sarà soprattutto sulle UGA Unità geografiche Aggiuntive – che sta destando tanto interesse tra gli operatori di settore-

Il progetto “UGA” verrà infatti presentato in brevi seminari allo stand del Consorzio, ma anche nell’ambito di una masterclass dedicata, guidata dal presidente Giovanni Manetti e dal giornalista Alessandro Masnaghetti, il 3 aprile alle ore 15.30, in Sala Vivaldi (Palaexpo). https://www.eventbrite.it/e/chianti-classico-le-unita-geografiche-aggiuntive-tickets-587833203937

“I nostri sforzi – spiega il Presidente Manetti – sono oggi incentrati sulle nuove Unità Geografiche Aggiuntive, una suddivisione del territorio in zone più ristrette e omogenee, che a breve potranno essere utilizzate sulle etichette dei vini Chianti Classico Gran Selezione. La modifica del disciplinare di produzione dovrebbe infatti venire ufficializzata nei prossimi giorni: siamo solo in attesa della firma ministeriale che ne ratifichi l’entrata in vigore”.

Al pad. 9, stand C11 e C12 si trova invece il Consorzio Vino Chianti con oltre 40 aziende con un proprio desk, un bancone istituzionale con più di 170 etichette di vino Chianti d.o.c.g., prodotte da oltre 90 aziende, e un secondo bancone istituzionale con 45 etichette di Vin Santo del Chianti d.o.c. in assaggio, in rappresentanza di 38 aziende del territorio. I produttori presenti provengono da tutte le sei province di produzione ricadenti nella denominazione Chianti, che offriranno a operatori e semplici appassionati uno spaccato variegato e di grande qualità. In particolare, nello stand C12 a marchio Consorzio Vino Chianti saranno presenti i consorzi di sottozona: Consorzio Chianti Colli Fiorentini, che si presenta a Vinitaly con un fatturato 2022 determinato dalle esportazioni verso gli Usa aumentato del 20% e con segnali per l’anno in corso incoraggianti,  Consorzio Chianti Rùfina, Consorzio Chianti Colli Senesi. Ognuno di loro avrà una propria area istituzionale dedicata.

“Il Consorzio Vino Chianti torna al Vinitaly con una folta rappresentanza a conferma dell’impegno delle aziende per la promozione della denominazione e per la ricerca di nuovi rapporti commerciali con i buyer italiani e internazionali – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – Siamo orgogliosi dell’ampia offerta che porteremo a Verona dal 2 al 5 aprile. Sottolineo, in particolare, la presenza del bancone istituzionale dedicato al Vin Santo che rappresenta un vero e proprio unicum per la manifestazione”.

Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano (pad. 9 stand D12 – D13) anche in questa occasione riunisce i produttori di Vino Nobile di Montepulciano potendo così degustare le etichette delle aziende presenti oltre al banco d’assaggio consortile che ospiterà la quasi totalità delle etichette di Vino Nobile di Montepulciano. Quest’anno con una novità: uno spazio degustazioni animato da alcuni eventi in pillola per raccontare le sfaccettature del Vino Nobile di Montepulciano. “Al ritorno dalla Prowein di Dusseldorf un momento importante per segnare la presenza della nostra denominazione nei principali mercati internazionali – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – torniamo a presentare il progetto Pieve e quest’anno lo faremo partendo dai suoli, dalla nostra terra insomma, inoltre alcune iniziative sotto il cappello di The History Teller, il nostro vino che si vuole raccontare a tutti”.

Il Consorzio però vuole spiegare anche a Vinitaly il progetto delle 12 Pievi che andranno a rappresentare il nuovo disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano con uno studio a cura dell’Università di Bologna per scoprire di ogni sottozona i “microbiomi” del territorio della denominazione. Lunedì 3 aprile, alle ore 11,00 (Sala A Pad. 10 piano I) una masterclass condotta dal giornalista Gianni Fabrizio e con la presenza dei ricercatori del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna per spiegare le comunità microbiche complesse (microbiomi) che vivono a stretto contatto con le radici delle viti e nel terreno dei vigneti delle 12 Pievi. I microbiomi del territorio di Montepulciano hanno una loro configurazione caratteristica rispetto agli altri campioni presi in esame, ma soprattutto abbiamo trovato che ogni area geografica aggiuntiva (ogni Pieve), possedeva una sua configurazione peculiare, con specie microbiche caratteristiche, pur mantenendo tutte le funzioni necessarie per la salute della pianta. I risultati saranno divulgati per la prima volta in questa occasione.

La novità di questa edizione sarà un programma di brevi degustazioni, le pillole appunto, che animeranno l’area dello Stand del Consorzio adibita ad accogliere appassionati e operatori per scoprire il Vino Nobile di Montepulciano secondo lo sguardo di giornalisti ed esperti che condurranno queste degustazioni. Si parte da domenica 2 aprile, ore 15 con “Montepulciano. Il filo Rosso” guidata da Antonio Boco. Lunedì 3 aprile alle ore 15 sarà la volta de “La Bellezza del Vino Nobile di Montepulciano”, una degustazione guidata da Raffaele Vecchione. Martedì 4 aprile alle ore 12 “Le Sfumature di Vino Nobile di Montepulciano” con il giornalista e critico Riccardo Viscardi e per chiudere il programma della giornata, alle 14.30, Aldo Fiordelli con “Le altitudini del Vino Nobile di Montepulciano”.

Presente a Vinitaly anche il Consorzio Vini Terre di Pisa che partecipa alla manifestazione con un lungo tour all’estero per far conoscere le nuove annate della denominazione.

Infine una bella notizia dalla casa vitivinicola Ruffino che alla vigilia della fiera ha comunicato di aver acquisito dei vigneti e dei terreni nella Bolgheri DOC, con l’intenzione di produrre i principali vini bolgheresi nella nuova tenuta, che avrà una propria etichetta, e di realizzare prossimamente una cantina dedicata con relativo centro di ospitalità. L’acquisizione comprende due distinti lotti di terreno per un totale di 15 ettari: 4 sulla via Bolgherese e 11 nell’area “le Sondraie”.

Questa acquisizione permette a Ruffino di consolidare il proprio presidio nelle zone più prestigiose della Toscana, iniziato da oltre 140 anni, nel segno dei grandi vini rossi Toscani, a partire dal Chianti Classico. La prima vendemmia della nuova Tenuta Ruffino a Bolgheri sarà la 2023, con il proposito di avere i primi vini in commercio nel corso del 2025. L’arrivo di Ruffino a Bolgheri con dei vigneti di proprietà è un altro passo concreto nell’ambiziosa trasformazione che l’Azienda vinicola toscana sta intraprendendo.

“Siamo in un momento storico per Ruffino. Abbiamo la volontà di crescere ulteriormente fino a diventare un assoluto punto di riferimento dei vini toscani di alto prestigio. Impegno esplicitato nella ricerca della qualità senza compromessi, nell’attenzione alla sostenibilità, ambientale e produttiva, nella capacità di innovarsi nel solco della identità toscana. Attitudini che sono orgoglioso di asserire che ci appartengono da sempre – commenta il Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino Sandro Sartor, che continua: “Questo investimento è una ulteriore risposta al nostro dogma di produrre vini di eccezionale qualità, senza trascurare l’impegno massimo e assoluto nei confronti dell’ambiente che mostra sempre più le sue fragilità”.

Infatti, prendersi cura del territorio e rispettare la sua biodiversità attraverso il ricorso a pratiche sostenibili, sia in vigna che in cantina che in produzione, è essenziale per Ruffino: entro il 2025 non solo tutti i nostri vigneti saranno certificati biologici ma anche tutta la filiera produttiva sarà certificata sostenibile, inclusi i nuovi vigneti di Bolgheri, attualmente in conversione verso il biologico.

“Il nostro obiettivo è di esprimere il terroir di Bolgheri con vini strutturati e setosi, preservando altresì la classica eleganza toscana – chiosa Maurizio Bogoni, Direttore delle Tenute Ruffino – Ci sentiamo custodi del territorio e vogliamo rispettare il complesso ecosistema di cui sono, e siamo, parte. Questa acquisizione è un importante progresso nel viaggio di Ruffino verso la sostenibilità e la viticoltura di qualità”.