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Devoto Design vince premio Export Italia di Uniexportmanager

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(Adnkronos) – Dopo una votazione online che ha coinvolto migliaia di aziende partecipanti, è stata la Devoto Design, impresa di Latina che si occupa di arredi su misura in ambito hospitality, retail, spazi collettivi, uffici e residenze di lusso in particolare in Medio Oriente a vincere il Premio Export Italia di Uniexportmanager, associazione dei professionisti dell’internazionalizzazione, numerose Istituzioni, organizzazioni imprenditoriali ed aziende. Il premio – che vede Bper Banca in prima fila come Main Partner del Premio anche per il suo storico impegno a sostenere i processi di internazionalizzazione delle imprese clienti – è stato assegnato alla fine di un road-show lungo un anno attraverso l’Italia, con più di quindici eventi, duecento candidati, quaranta storie export di successo e tredici finalisti, provenienti da altrettante regioni. Il riconoscimento è stato consegnato al Bper Banca Forum Monzani di Modena: insieme alla titolare Marianna Devoto, è stata premiata la Sales Export Manager Marina Manfrin con il trofeo riservato al Best Export Manager.  

Premi speciali anche per Beltrami (Export green), One Works (Servizi di progettazione), IOT Domus (Franchising internazionale), Healthy Virtuoso ( Digital) e Tek Ref (Federitaly) oltre che per le finaliste Italmesh, Wider Yachts, PFB, Sapaf Atelier, Iotty, Devoto Design, Ascot, Dolciaria Loison, Nord Engineering, Carthusia, La Favorita, Cube Controls e RI Group. Insieme a loro, sul palco del Forum Monzani, a raccogliere l’applauso di un pubblico numeroso, le altre protagoniste delle storie export di successo che saranno raccolte nell’e-book “Oltremare – Storie italiane di (stra)ordinario export” in distribuzione gratuita a partire dal 1° maggio. 

“Questo riconoscimento – ha ricordato Massimo Cugusi, Presidente del Premio Export Italia – nasce con un proposito ambizioso: raccogliere in giro per l’Italia storie export di successo, individuarne gli elementi vincenti e trasferirli, attraverso il racconto alle tante aziende ancora non esportatrici. Più che la performance dell’impresa, in termini di valore assoluto o quota export sul fatturato, ad essere valutata è la capacità della singola storia di stimolare lo spirito di emulazione e, allo stesso tempo, di fornire un possibile modello di riferimento a chi vorrebbe esportare ma non sa bene da dove cominciare”. 

L’appello alla costruzione di un ecosistema italiano dell’internazionalizzazione, lanciato da Uniexportmanager con il convegno a margine della cerimonia finale del Premio Export Italia, incontra il favore di tutti gli attori intervenuti ai lavori. In apertura della cerimonia, il Presidente di Uniexportmanager Giuseppe Vargiu, ha precisato: “La nostra missione è quella di portare cultura e competenze export in tutte le Pmi del Made in Italy. Per questo, abbiamo contribuito con entusiasmo all’emanazione della norma UNI sul profilo professionale degli export manager e dato vita ad una scuola di formazione aperta anche all’esterno”.  

L’impegno verso le aziende è stato condiviso da Stefano Bellucci, responsabile del Servizio Global Transaction Banking di BPER Banca, che ha aggiunto: “Il nostro supporto è motivato dal comune impegno per favorire l’export e l’internazionalizzazione. Persone, tecnologie, prodotti e servizi: BPER Banca con le attività internazionali del suo Global Transaction Banking mette a fattor comune esperienze e professionalità per dare impulso al commercio estero ed aiutare i nostri Clienti a crescere e cogliere opportunità sui mercati internazionali, con la consulenza di prossimità della sua rete di Specialisti Estero, con prodotti e servizi di Trade Finance volti a limitare i rischi creando opportunità commerciali e con il supporto del digital export che consente anche alle piccole e piccolissime imprese di approcciare in modo strutturato mercati lontani”. 

Segno tendenzialmente positivo anche dall’analisi dello scenario internazionale offerta da Ivano Gioia, Manager Economic & Environmental Analysis di Sace: “Nonostante la fragile stabilità dello scenario internazionale, l’export si conferma volano dell’economia e della crescita del nostro Paese. Le nostre esportazioni registreranno dinamiche eterogenee, ma un dato è sicuro: le imprese italiane possono continuare a crescere all’estero, consolidando le posizioni commerciali verso i mercati di sbocco più dinamici, ampliando e diversificando la rete sia dei clienti che dei fornitori strategici. Un ruolo cruciale giocano anche la capacità di innovare i processi produttivi, l’attenzione ai temi della sostenibilità e della digitalizzazione e saper cogliere tutte le opportunità grazie agli strumenti informativi, formativi e di supporto offerti dal Sistema italiano”.  

Il futuro del Made in Italy passa anche dai canali digitali. Lo conferma Samuele Fraternali, Direttore Osservatorio Export Digitale Politecnico di Milano: “Nonostante le incertezze di fondo – il difficile contesto macroeconomico mondiale, le implicazioni post-pandemiche, le tensioni geo-politiche e l’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti – i canali digitali e le nuove tecnologie (Intelligenza artificiale, Internet of Things, Supply Chain Management, Blockchain, …) si confermano essere un’importante opportunità per le esportazioni delle imprese italiane, sia in logica consumer che business. Comprendere a pieno le caratteristiche e l’applicabilità del digitale – dalla produzione alla distribuzione e ai canali di vendita – risulta un’azione fondamentale per la competitività e il disegno delle strategie future.” 

Il capitale umano rimane comunque al centro della sfida anche secondo Massimo Temussi, Presidente Anpal Servizi: “Siamo un Paese che ha produzioni di grande qualità, abbiamo imprese innovative e tecnologicamente avanzate, dobbiamo sostenerle per far crescere l’export del sistema Italia. È necessario puntare con forza sulla formazione del capitale umano, l’export manager diventa, nelle aziende che vogliono conquistare nuovi mercati, una figura centrale. Sono convinto che puntando su competenze e formazione specializzata si possa contribuire in modo determinante a far crescere le nostre aziende su nuovi mercati e ad aiutare anche le imprese del mezzogiorno a superare la poca propensione all’esportazione. Nell’anno europeo delle competenze la sfida da vincere è questa, formazione specialistica costruita con le imprese per aumentarne la competitività e la propensione all’export. Come Anpal Servizi abbiamo già operato in questo senso; realizzando con Ice “Ri parti con l’export” un intervento sperimentale per formare, in sinergia con le aziende, gli export manager. Siamo pronti a sostenere le imprese su questo versante.” 

“Nel corso dell’ultimo triennio gli strumenti Simest di finanza agevolata si sono dimostrati una leva straordinaria a supporto della capacità delle imprese italiane, soprattutto micro imprese e PMI, di rimanere sul mercato rafforzando la propria competitività. Ciò è stato possibile con un accesso facilitato ai finanziamenti tramite un portale digitale, prodotti semplici e rispondenti alle esigenze del mercato. L’efficacia degli strumenti di finanza agevolata è stata ulteriormente confermata dalla risposta delle imprese alle sfide del Pnrr: abbiamo lanciato strumenti più evoluti nei requisiti di accesso e nella mission (la transizione digitale ed ecologica) e le imprese hanno risposto con altrettanta determinazione. Ulteriori linee evolutive sono in corso di definizione in funzione sia del contesto macroeconomico che della necessità di rendere la finanza agevolata uno strumento sempre più fruibile e di stimolo ad un processo di evoluzione tecnologica e sostenibile delle imprese”, ha concluso Carolina Lonetti, Chief Export Finance & Internationalization Officer di Simest.