“Ci stiamo battendo molto per il salario minimo e sulle tutele del nuovo lavoro digitale”. Così Elly Schlein alla manifestazione dei sindacati a Bologna. “Un decreto che dietro a un taglio del cuneo che non è sufficiente e temporaneo, nasconde norme che aumentano la precarietà e che dicono che le causali dei contratti a termine possono essere stabilite nel confronto tra le parti come se le parti avessero lo stesso potere perché una parte che è in grado di dare lavoro e un’altra che ha bisogno del lavoro per mangiare”.
“Fare queste scelte vuol dire rendere lavoratrici e lavoratori molto più ricattabili, tra i giovani c’è la paura del futuro perché se hai contratti così precari è difficile costruirsi un futuro e una famiglia per questo insistiamo che la questione della crisi della natalità è molto collegata alla precarietà”.
“Se si vuol invertire la rotta la scelta del governo è la più sbagliata nella direzione più scellerata per il Paese. Noi come Pd scegliamo di essere la fianco di questa mobilitazione e portiamo avanti queste battaglie in Parlamento e nel Paese. Ci stiamo battendo molto per il salario minimo e sulle tutele del nuovo lavoro digitale”.
Sul salario minimo “c’è da sottolineare che purtroppo la maggioranza e la stessa presidente del Consiglio Meloni hanno già detto che non intendono procedere. Noi siamo determinati a far cambiare loro idea. Le proposte sul salario minimo sono già calendarizzate alla Camera e noi insisteremo”.
“Avremo questo incontro con il governo martedì, siccome siamo un partito democratico in cui si discute, faremo una segreteria e ci confronteremo con i nostri deputati e senatori delle Commissioni Affari Costituzionali e poi andremo a sentire che cosa ha da dire il governo a questo proposito”.
“Una parte delle piattaforma congressuale delle primarie si basava proprio sul fatto di riparare gli errori fatti nel passato sulle politiche del lavoro. Certo siamo felici di esser qui, l’ho detto anche a Firenze con la Filmcams, siamo consapevoli che c’è da ricostruire una fiducia e lo faremo sulla base della condivisione della battaglie importanti che i sindacati stanno scegliendo di portare nelle piazze”.
LANDINI – “Una bellissima piazza, una partecipazione davvero enorme che dimostra come la gente non cade nella propaganda, che c’è bisogno di cambiare e che le politiche che il governo sta facendo non hanno il consenso del Paese. Serve cambiare musica: combattere la precarietà come ci chiedono i giovani, aumentare davvero i salari con una riforma fiscale che colpisca la rendita e politiche che mettano al centro la qualità del lavoro e lo sviluppo del Paese”. Così il leader Cgil, Maurizio Landini a margine della manifestazione unitaria di Cgil Cisl e Uil in corso a Bologna per rivendicare un cambio delle politiche sul lavoro del governo.
“E’ il momento di rimettere al centro i bisogni delle persone. E la piazza di oggi parla a tutto il Paese perché non c’è bisogno di qualcuno che, siccome ha vinto le elezioni, pensa di poter fare quello che gli pare ma c’è bisogno di ascoltare la democrazia e di tener conto dei bisogni della gente”, prosegue Landini che rinnova così il suo messaggio al governo.
“Basta precarietà, non è più accettabile che le persone pur lavorando non abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele. Questo livello di precarietà sta creando problemi anche sociali ed è quello che vogliamo cambiare. Chiediamo quindi che tutte le persone che lavorando, sia dipendente che autonomo abbiano stessi diritti e stesse tutele e che siano tassati i profitti e gli extra profitti oltre a far pagare le tasse a chi non le ha mai pagate. Solo così si può tornare ad investire sulla sanità e sulla scuola, diritti fondamentali” conclude.