L’amministratore Boccardo ha inviato una comunicazione ai sette sindaci elbani e alle categorie economiche sul rischio chiusura dello scalo
Dopo il referendum sull’allungamento della pista dello scalo aeroportuale elbano, con la vittoria del no ma senza raggiungere il quorum, sulla questione del futuro dell’infrastruttura è calato il silenzio.
Lo sottolinea Claudio Boccardo, amministratore unico di Alatoscana spa, società che gestisce lo scalo di La Pila, società che il 31 Dicembre, se non ci sarà una proroga, cesserà di esistere.
Boccardo ha infatti inviato una comunicazione ai sette sindaci dell’isola d’Elba, alle associazioni di categoria e per conoscenza all’assessore ai trasporti e infrastrutture della Regione Toscana, Stefano Baccelli, sottolineando come, dopo il referendum e allo stato attuale non ci sia stata nessuna interlocuzione fra gli enti e con Alatoscana sul futuro dell’aeroporto.
L’amministratore unico di Alatoscana fa però presente una serie di richieste affinché l’aeroporto continui ad essere operativo.
Prima di tutto serve una proroga all’esistenza di Alatoscana, poi serve l’allungamento della pista e deve essere fatta la procedura del bando per la continuità territoriale di almeno 5 anni per affidare il servizio dei collegamenti aerei con Pisa, Firenze e Milano, sottolineando che, dati i tempi, salterebbe probabilmente la stagione estiva 2024.
L’amministratore unico ricorda anche i posti a rischio dei lavoratori coinvolti che hanno proclamato lo stato di agitazione.
Boccardo inoltre ribadisce nuovamente che se la situazione rimane in stallo fra qualche mese l’Elba vedrà chiudere il suo aeroporto e, di conseguenza, tutti i servizi ad esso collegati.