La guerra arriva in Russia con nuovi attacchi nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina. E’ di almeno 2 morti e 6 feriti il bilancio del bombardamento avvenuto nelle ultime ore. Da venerdì, le vittime sono 7 e le zone colpite sono almeno 4. “Gli insediamenti del distretto urbano di Shebekino è sotto il fuoco delle forze armate ucraine”, ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov precisando che i due civili uccisi erano nel cortile delle loro abitazioni al momento dell’attacco.
Tra i feriti vi sarebbero poi due bambini, ha aggiunto, un ragazzo di 13 anni colpito alla spalla ed una bambina di 11 ferita da una scheggia ad un occhio. Le azioni sono attribuite alla Legione per la libertà della Russia e al Corpo dei volontari russi: formate da elementi che si oppongono a Vladimir Putin, le milizie non fanno ufficialmente parte delle forze armate dell’Ucraina. La Legione è coordinata dall’ex deputato Ilya Ponomarev, si inserisce nel quadro di una Legione internazionale, composta da volontari e controllata da militari ucraini. Il Corpo dei volontari russi (Rdk) è composto soprattutto da russofoni, alcuni dei quali ultra nazionalisti.
Le loro incursioni hanno un duplice obiettivo: costringere la Russia a dispiegare forze al confine, sottraendole da altre aree, e colpire il morale del nemico, obbligato a combattere sul proprio suolo. “Non si tratta di morire da eroi”, ha detto Alexei Baranovksiy, portavoce della Legione, alla tv ucraina. “L’obiettivo è distrarre l’esercito russo da altre direzioni, sono operazioni per acquisire esperienza sul campo e per mostrare in Russia che la resistenza è possibile e va sostenuta”, ha affermato.
Il legame con Kiev viene evidenziato da quanto scrive il Washington Post, citando fonti americane. I combattenti filo ucraini che la scorsa settimana hanno lanciato un raid oltre frontiera hanno usato quattro mezzi tattici offerti dall’Ucraina dagli Stati Uniti e dalla Polonia, almeno due dei quali sono stati catturati dalle forze russe, fucili forniti dal Belgio e dalla Repubblica Ceca, e almeno una arma anti carro At-4 in dotazione alle forze Usa e di altri Paesi occidentali. Viene sollevata inevitabilmente la questione dell’impiego di armi fornite a Kiev dalla Nato non conforme e dell’impegno di Kiev a mantenerle in sicurezza. Tre dei veicoli portati in Russia erano stati forniti dagli Usa e il quarto dalla Polonia.