Nessuna grande novità su Kata, la bambina scomparsa sabato 8 giugno dall’ex Hotel Astor. Gli inquirenti stanno vagliando tutte le telecamere della città per capire se possano esserci elementi validi per una “scossa” sulle indagini.
Indagini sempre più complesse, ogni minuto in più il dubbio di poter ritrovare Kata è sempre più grande. Non ci sarebbe un movente preciso per il sequestro, se non lo scambio di persona: forse i rapitori volevano rapire un’altra bimba. Ma anche questo è un mistero, perché non è ancora stato iscritto nessuno al registro degli indagati.
Anche le ispezioni di GIS e ROS non hanno portato a nuove scoperte. Si sa solamente che la bambina era presente alle 15:14 nel corridoio. C’è una foto, che gli inquirenti non hanno mostrato. Da quel momento non si hanno più notizie. Dalle 15:14 alle 15:45, quando la madre torna a casa, Kata scompare. Sono 32 minuti.ù
Il fatto, sì, potrebbe essere riconducibile al racket degli affitti dell’ex Hotel Astor. Si pensa anche a una correlazione con l’uomo che si è gettato dal secondo piano e che ha fatto un volo di otto metri, suicidandosi. Ma anche questo è un forse.
Le indagini, quindi, brancolano molto nel buio.
NOTIZIE DEL 20 GIUGNO
Kata, la bambina scomparsa dieci giorni fa dall’Hotel Astor, non si trova e le perquisizioni allo stabile hanno solo aperto nuovi interrogativi, mentre di risposte neanche l’ombra. I GIS, insieme ai ROS dei Carabinieri, hanno scandagliato l’edificio con strumentazioni all’avanguardia, ma di Kata non ci sono tracce.
Sì, è stato trovato un’intercapedine che porta al giardino, una telecamera che potrebbe aver ripreso gli ultimi momenti nel cortile interno. Per il resto, la scomparsa è un mistero. In particolare, è un mistero il movente: non ce ne sarebbe uno così valido da presagire una vendetta tanto grave.
Per il padre la piccola potrebbe essere vittima di uno scambio di persona. Intanto, per gli inquirenti il fatto potrebbe essere collegabile al suicidio dell’ecuadoregno che a fine maggio è volato da una finestra dell’Astor. Anche in quel caso il movente era il racket degli affitti nello stabile.
Intanto il padre è tornato a parlare con i Pm e ha raccontato novità rispetto a quanto fatto fino a ieri. Nuove vicende sull’Hotel Astor potrebbero aiutare a districare il bandolo della matassa. Intanto, gli investigatori hanno tentato anche la strada delle fognature, ma nessuna traccia di Kata è stata trovata. Non è servito nemmeno svuotare i pozzi neri.
NOTIZIE DEL 19 GIUGNO
NOTIZIE DEL 18 GIUGNO
Kata non è ancora stata ritrovato, ma le ricerche per ritrovare la bambina scomparsa non si fermano. Dopo lo sgombero dell’ex Hotel Astor, si cercano più approfonditamente dettagli che possano svoltare le indagini. Per il momento, infatti, è stato affidato ad un genetista il compito di trovare il DNA della piccola. Ogni pista, quindi, è buona.
Sempre privilegiata rimane la possibilità di un sequestro a causa del racket degli affitti nell’ex Hotel. Tuttavia, al momento nessuno è stato iscritto al registro degli indagati. Durante lo sgombero sono state censite 132 persone, tra cui 42 minori.
Oggi, nello stabile sono arrivati i GIS, i reparti speciali dei Carabinieri, per un’ispezione profonda dello stabile per scandagliare ogni minimo angolo grazie all’alta tecnologia di cui dispongono (tra cui fibre ottiche, telecamere speciali termiche). Si privilegia l’ispezione delle vie di fuga
I cassonetti posti in prossimità dell’Hotel sono anch’essi oggetto delle ispezioni. Sembra sia stato trovato un cellulare.
NOTIZIE DEL 16 GIUGNO
Ci sono novità, nel sesto giorno di scomparsa della piccola Kata, la bambina scomparsa sabato alle 15 dall’ex Hotel Astor. Da lì non ci sono più tracce. La pista privilegiata dagli inquirenti è quella di un rapimento. La causa sarebbe il racket degli appartamenti e delle stanze dello stabile. Tuttavia, nessuno è ancora stato inscritto al registro degli indagati. Le indagini continuano in maniera serrata.
Ieri, però, l’avvocata ha rimesso il proprio mandato a causa di “troppe interferenze dall’esterno”. La presa in carico è stata affidata a un nuovo avvocato. Intanto, la famiglia è stata accompagnata fuori dall’hotel Astor ed è presa in cura dai servizi sociali del Comune di Firenze. Con la madre e il padre, anche gli zii e i cugini di Kata.
In mattinata alla madre di Kata è arrivata una telefonata. In sottofondo si sentirebbe parlare una bambina o un bambina, che successivamente scoppierebbe a piangere. Non è ancora chiaro se la telefonata possa essere d’aiuto o se, ancora una volta, si è di fronte all’intervento di un mitomane. La madre si è sentita male dopo aver ascoltato la chiamata.
Stamattina, poi, due donne sono state portate in procura per essere ascoltate. Le due donne sono di nazionalità rumena e peruviana. Nella scorsa ora sono state riaccompagnate allo stabile, ma non hanno rilasciato dichiarazioni.
Firenze / Clochard trovato morto sul sagrato di Santa Maria Novella | La Gazzetta di Firenze
NOTIZIE DEL 15 GIUGNO
La piccola Kata non si trova, ma ormai gli inquirenti seguono una pista: quella del racket degli appartamenti all’interno dell’ex Hotel Astor. Potrebbe essere stata rapita con l’intento di richiedere un’estorsione, ma il grande clamore mediatico potrebbe aver inibito i rapitori nel chiamare e fare passi ulteriori.
Il padre della bimba afferma di aver avuto problemi in precedenza con chi questo racket lo organizza. Dice di aver sborsato soldi solo una volta per l’utilizzo di una stanza e di non averlo fatto più in seguito. Questo potrebbe essere uno dei possibili moventi. Lo conferma anche il padre, che chiede ai presunti rapitori di lasciare la bambina, che queste sono cose che si risolvono tra adulti.
La madre, intanto, è stata dimessa dall’ospedale ed è ora in compagnia del marito. Il padre di Kata, infatti, era in carcere per furto e utilizzo indebito di carte di credito. Ora ha obbligo di firma due volte la settimana. Motivo: stare accanto alla famiglia, dopo il duplice tentato suicidio in cella.
I sospetti
Le immagini delle telecamere mostrano come la bambina scomparsa, Kata, sia uscita dallo stabile per pochi secondi, per poi rientrare all’interno del cancello. Da quel momento non si hanno più immagini. Molto probabile, quindi, che chi l’ha rapita fosse qualcuno di interno all’Astor.
Secondo una testimonianza Kata sarebbe stata trascinata via, oltre il cortile, e portata in uno stabile adiacente. Chi può essere stato? Un orco? L’ultima ad averla vista è un’amichetta. I testimoni più importanti, in questa vicenda, sono i bambini. Ma ancora nessun dato certo e nessun riscontro.
Intanto, sembra essere messa in secondo piano la pista dello scontro tra comunità all’interno dell’Astor. Non sarebbe perseguibile la pista degli screzi tra peruviani e rumeni. Dalla comunità rumena si parla di uno scontro tutto interno alla comunità peruviana.