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Ucraina, Conte a Otto e mezzo: “Nessuno può darmi del putiniano”

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(Adnkronos) – “Nessuno può permettersi di darmi delle simpatie putiniane”. Giuseppe Conte, leader del M5S, rifiuta l’etichetta di ‘putiniano’ per le posizioni assunte in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia.  

“Ho sempre chiarito dall’inizio che c’è un aggressore e un aggredito, nessuno può permettersi di darmi delle simpatie putiniane. Il tema è un altro: come usciamo dall’escalation militare. Parliamo di batterie di missili, jet da combattimento, di invio truppe, rendendo la Nato automaticamente cobelligerante”, dice il presidente del Movimento 5 Stelle ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. 

La presidente del Consiglio “Meloni ha dimostrato bellicismo in piena continuità con Draghi. Non c’è nessuna prospettiva che l’Italia possa giocare un ruolo decisivo nella direzione della mediazione. Non confondiamo il fatto che siamo alleati col prendere ordini”. 

“Il pensiero di Berlusconi sull’Ucraina – ha osservato Conte – è stato taciuto in questo contesto di elegia celebrativa. Le sue posizioni sulla guerra erano particolari. Se si decide di non sostenere l’Ucraina si crea simmetria militare come all’inizio. Non si è fatto nulla sulla situazione negoziale, tutto questo è stato fatto per vincere una guerra? Per mandare a casa Putin? Quali sono le strategie?”, ha chiesto l’ex presidente del Consiglio. 

Sabato scorso il M5S è sceso in piazza a Roma e alla manifestazione ha partecipato anche la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Tutte le redazioni dei giornali erano pronte al flop del M5S ma si sono ritrovate 20mila persone in piazza, un successo, quindi si aggrappano ad una vecchia frase di Grillo”, ha detto Conte facendo riferimento alle ‘brigate di cittadinanza’ evocate dal fondatore del Movimento. “Smontando i presidi anticorruzione il malaffare dilagherà senza passamontagna. Quindi Grillo dice che per fare lavori utili bisogna essere clandestini: mondo al rovescio. Si è voluto coprire il successo politico, conosco il sistema mediatico. Tendo la mano a Schlein al punto che sapevo che sarebbe venuta a tendermi la mano all’inizio della manifestazione. Schlein è stata attaccata perché evidentemente all’interno del Pd ci sono componenti non propense al dialogo con noi”, ha detto ancora. 

“Gli elettori si chiedono qual è il progetto e la visione politica del M5S e lo stesso per il Pd, non pensano ad alleanze strategiche. Per battere queste destre bisogna portare una visione alternativa giorno per giorno, se io e Schlein ci chiudiamo in una stanza non battiamo la Meloni. La manifestazione di sabato è servita a definire il Paese che vorremmo, è un primo passo”.