Altri 486 arresti in Francia questa notte, la quinta di violente proteste dopo l’uccisione da parte della polizia di Nahel, un giovane 17enne a Nanterre, nella banlieue parigina. Al aggiornare il bilancio, secondo quanto riportano i media francesi, è stato il ministero degli Interni, che ha sottolineato come nella sola Parigi gli arresti siano stati 194.
Parigi, Marsiglia e Lione sono state tra le città più colpite con disordini, saccheggi e danni alle proprietà. Tuttavia, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha dichiarato domenica che la notte di sabato è stata più tranquilla grazie all'”azione determinata” delle forze dell’ordine. Ieri sera, lo stesso Darmanin aveva annunciato che 45mila agenti e gendarmi sarebbero stati mobilitati in tutto il Paese per far fronte ai possibili disordini e incidenti. “Di fronte alla violenza, dimostrano un coraggio esemplare”, ha scritto su Twitter il primo ministro Élisabeth Borne.
Ieri ci sono stati 1.311 arresti e 79 agenti di polizia sono stati feriti. Diverse centinaia di persone hanno partecipato all’ultimo saluto a Nahel, presentandosi prima all’obitorio, poi alla moschea dove si è svolta la cerimonia e infine al cimitero dove il ragazzo è stato inumato. La cerimonia si è svolta presso la moschea di Ibn Badis a Nanterre, la sepoltura al cimitero di Mont Valérien. Si sono registrate tensioni tra gruppi di giovani e la stampa, la cui presenza era stata vietata dalla famiglia e dall’entourage della vittima.