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Testamento Berlusconi, Luigi non deve dividere con nessuno. Ma resta nodo per tutti i figli di Veronica

Adnkronos
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(Adnkronos) – Nel testamento di Silvio Berlusconi c’è anche il nodo dei figli di Veronica Lario. Barbara Eleonora e Luigi Berlusconi sono tenuti a pagare i lasciti in denaro che il padre ha disposto per lo zio Paolo, la compagna Marta Fascina e l’amico di sempre Marcello Dell’Utri? Secondo diversi notai ed avvocati esperti in diritto di successione, contattati dall’Adnkronos, l’onere spetterebbe solo ai figli di primo letto del Cav, Marina e Pier Silvio a cui l’ex premier ha destinato la quota disponibile della sua eredità.  

Stando all’ultimo testamento olografo del leader azzurro, scritto il 19 gennaio 2022 sulla strada per il San Raffaele, col timore di ”non tornare a casa”, sottoforma di foglio di appunti su carta intestata (Villa San Martino), questo onere sembrerebbe gravare sui quattro figli maggiori e non sull’ultimogenito, Luigi.  

Il lascito, contenuto in una busta non sigillata indirizzata ”ai miei figli” e firmata “il vostro papà”, si rivolge, infatti, ai soli Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora. Così si legge testualmente: “Vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a 1) Paolo Berlusconi: euro 100 milioni 2) a Marta Fascina: euro 100 milioni 3) a Marcello Dell’Utri euro 30 milioni, per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.Si tratta di un documento che “chiaramente il Cavaliere avrà scritto velocemente e senza consulenza”, commenta il notaio Daniela Corsaro, non nascondendo che “questo testamento un po’ di problematiche le pone senza ombra di dubbio”.  

Il problema nasce dal primo lascito redatto dal fondatore di Forza Italia, il 2 ottobre 2006, che lascia la “disponibile in parti uguali” a Marina e Pier Silvio, mentre riserva ”tutto il resto in parti eguali” ai cinque eredi. Ai tre figli avuti con Veronica Lario, quindi, spetta solo la quota legittima dell’eredità paterna, che a norma di legge è intoccabile. L’articolo 549 del codice civile pone, infatti, il “divieto di pesi o condizioni sulla quota dei legittimari”. Tradotto in soldoni: se i lasciti in favore di Paolo, Fascina e Dell’Utri andassero a gravare anche su Barbara ed Eleonora, chiarisce Corsaro,”verrebbe intaccata la loro quota legittima, quindi loro potrebbero rifiutarsi di adempiere a questi legati”. E allora, in quel caso, chi dovrebbe sborsare i 230 milioni che il padre ha promesso alla compagna, al fratello e all’amico di sempre?  

“Da un’interpretazione rigorosa dell’articolo 549 del Codice civile, che non consente di porre pesi o condizioni sulla quota della legittima -spiega il notaio – il peso dell’adempimento di questo legato dovrebbe gravare soltanto su Marina e Pier Silvio”. Certamente non su Luigi. Il fatto che nella lettera del 2022 “siano nominati soltanto Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora, e non anche Luigi, pone interrogativi sul fatto che il testatore abbia voluto esonerare quest’ultimo dall’onere”, fa notare all’Adnkronos l’avvocato Gian Luca Grossi, partner dello studio Pirola Pennuto Zei & Associati.  

“Tuttavia, in ogni caso -sottolinea il legale- essa dovrebbe in linea di principio avere ricadute limitatamente alla quota disponibile del primo testamento, cioè quella lasciata a Pier Silvio e Marina”. Stesso dicasi, evidenzia Grossi, per la donazione di 100 milioni di euro a favore di Paolo Berlusconi disposta con il testamento olografo del 5 ottobre 2020, che, “laddove conferma espressamente il testamento del 2 ottobre 2006, sembra limitarsi a disporre un legato teoricamente destinato a gravare soltanto sulla quota disponibile”.