Home VETRINA Cerci in nazionale: “Il mio fallimento a Firenze è colpa dei giornalisti”

Cerci in nazionale: “Il mio fallimento a Firenze è colpa dei giornalisti”

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cerciCerci arriva in nazionale dal Torino dopo due anni a Firenze non proprio esaltanti, per lui la responsabilità maggiore è stata della stampa: ”Io non sento di aver fallito a Firenze. Anzi, penso di aver fatto bene, nonostante sia stato a Firenze nei due anni più difficili della Fiorentina. Il rapporto è stato rovinato dai giornalisti che mi hanno messo addosso un marchio e una etichetta sbagliata. Adesso però basta. Il passato è passato. Ora penso solo al futuro”. Che vede lontano da Firenze, anche se è in comproprietà tra i viola e il Torino. ”Non credo di tornare, per vari motivi che non mi va di elencare”. Ma sogna una grande squadra. ”La Roma? Una parte del mio cuore e’ rimasto a Roma, lo sanno tutti”. Poi dA ex romanista fa l’elogio di Francesco Totti: ”Ho una enorme stima. Oltre a essere un grande campione e’ una persona umile e sincera. Nel calcio ho visto pochi umili come lui. Prima di tutto e’ un simbolo come uomo”. Come le ali destre in Nazionale. E’ il caso di Alessio Cerci, che il Cesare Prandelli ha convocato per la prima volta, in vista dell’amichevole di giovedi’ a Ginevra contro il Brasile e il 26 a Malta per le qualificazioni ai Mondiali 2014. Cerci, ala destra pura col vizio del gol, aveva stupito tutti fin dalle giovanili nella Roma e poi sempre nella Roma e a Pisa. Un passo indietro nei due anni alla Fiorentina, ora, invece, e’ esploso nel Torino: ”Ringrazio la societa’, i mie compagni e il mister Ventura. Questa convocazione e’ merito suo – dice Cerci nel suo primo giorno a Coverciano -. Ora tocchera’ a me confermarmi per rimanere in azzurro”. E Cerci potrebbe anche esordire nell’amichevole col Brasile, magari in attacco con Balotelli ed El Shaarawy: ”Certo che mi ci vedrei giocare assieme a questi giocatori. Penso che in Europa ci siano pochi cosi’ forti a questa eta’ – sottolinea – In campo col Brasile? E’ gia’ importante essere qui. Poi il mister fara’ le sue scelte”. Cerci ha davanti presente e futuro. Il passato, fatto di tante chiacchiere, di bocciature, di giudizi negativi sembra sepolto e l’ala granata lo dice con chiarezza: ”Questa convocazione e’ un punto di partenza. Il passato e’ il passato, non conta quello che si diceva di me”. Una prima volta in azzurro che porta anche la firma di mister Ventura: ”Con lui ho un rapporto come padre e figlio. Abbiamo lavorato molto sotto l’aspetto fisico e mentale – dice Cerci -. Sono passati tanti anni da quando ero a Pisa con lui. Prima ero un ragazzo oggi sono piu’ maturo. Ora non posso piu’ sbagliare. E’ arrivato il momento di non commettere errori come in passato”. E’ felice il neo azzurro come un bambino al quale i genitori permettono un giro sulle montagne russe. ”Questa convocazione mi sembra impossibile. Quando ho accettato il Torino, arrivare in Nazionale era il primo obiettivo che ci siamo dati con Ventura. Sono molto felice e il primo grazie e’ per Prandelli”.

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