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Rai / Commissione Ue all’Italia: “Rischi interferenza politica”

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“La Commissione è consapevole dei rischi di interferenza politica che incidono sull’indipendenza dei media del servizio pubblico in Italia”. Questo quanto scrive a nome della Commissione Europea Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno, in una risposta scritta ad un’interrogazione parlamentare presentata da 15 Eurodeputati S&D e Verdi/Ale, tra cui 10 del Pd, primo firmatario Massimiliano Smeriglio, ‘Ingerenze nei fornitori di media di servizio pubblico in Italia’.

“A tale riguardo – si legge nella risposta scritta del Commissario – la relazione sullo Stato di diritto 20231 relativa all’Italia rileva che occorre rafforzare la salvaguardia dell’indipendenza editoriale e finanziaria di tali media. La relazione rileva inoltre che non si sono constatati sviluppi per quanto riguarda il quadro normativo che disciplina la governance e i sistemi di finanziamento della RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.a. (RAI), malgrado l’esigenza, menzionata nella relazione sullo Stato di diritto e nell’Osservatorio del pluralismo dei media, di una riforma che permetta alla RAI di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo”.

“La proposta della Commissione relativa a una legge europea per la libertà dei media, adottata il 16 settembre 2022 e attualmente oggetto di negoziati legislativi al Parlamento europeo e al Consiglio – si legge poi – prevede una serie mirata di norme volte a rafforzare il funzionamento indipendente dei media di servizio pubblico impedendone la politicizzazione e garantendo lo svolgimento della loro missione per assicurare il corretto funzionamento del mercato interno. La proposta prevede in particolare salvaguardie volte a garantire che i dirigenti e gli organi direttivi dei media di servizio pubblico siano nominati mediante una procedura trasparente, aperta e non discriminatoria, e che le decisioni relative al loro licenziamento siano debitamente motivate, preventivamente notificate e rese pubbliche. La proposta prevede altresì che i media di servizio pubblico dispongano di risorse finanziarie adeguate e stabili per l’adempimento della loro missione di servizio pubblico e offrano al loro pubblico informazioni e opinioni imparziali e pluralistiche”.