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Decreto contro caro voli in Italia, Ryanair: “Ue lo cancellerà”

Adnkronos
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(Adnkronos) – Il governo italiano “non poteva né doveva intervenire. Il decreto, non capisco da dove arrivi, è in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi. Per questo l’Europa spazzerà via le norme italiane, colpevoli di interferire con il mercato”. Ad affermarlo in un’intervista a ‘La Repubblica’ è l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson annunciando che la compagnia low cost irlandese ricorrerà alla Commissione Europea perché il decreto interferisce con il libero mercato “ed è illegittimo”. 

“Sarò sincero: ci sentiamo beffati da questo provvedimento. Intanto per i nostri meriti. Ryanair è stata decisiva per lo sviluppo economico e industriale di regioni italiane dimenticate per decenni, incluse le isole. Abbiamo garantito loro connettività e benessere”, sottolinea Wilson. Quest’anno, osserva, “noi trasporteremo verso l’Italia e dall’Italia più di 56 milioni di passeggeri. Ha sentito bene: 56 milioni. E il successo di Ryanair si basa su un principio fondamentale: aumentare i posti a disposizione sugli aerei e, in questo modo, tenere le tariffe molto basse. Ora, però, il governo colpisce al cuore questo schema virtuoso” perché “vincola le nostre tariffe estive alla tariffa media di ogni volo. In questo modo, ci invita a ridurre le nostre rotte, quando noi siamo solite aumentarle di continuo. Meno rotte e meno posti aerei porteranno a un aumento medio dei prezzi e non alla loro flessione”. 

Per il Ceo di Ryanair il decreto rischia di rivelarsi un autogol: “E’ illegittimo e illogico. Se restasse così, invece di aprire una nuova rotta da una qualsiasi città italiana a Catania, voleremo di più verso la Spagna. Sa dove stanno esultando per il vostro decreto? A Malta, a Cipro, alle Canarie: sanno che noi voleremo di più verso di loro, piuttosto che essere prigionieri in Italia. “Ricorderà che Alitalia collegava la Sicilia e la Sardegna con Roma o Milano. Punto. Poi siamo arrivati noi e abbiamo determinato dal niente il successo di Trapani, per fare solo un esempio. Ora, volare su Trapani a novembre, come fanno svariate persone, costa pochissimo. D’estate, quando tutti vogliono andare in Sicilia, costerà di più. Questo è il libero mercato. Sa, invece, chi ha provato a fissare i prezzi al posto del mercato? L’Unione sovietica nel 1917. E la cosa non ha funzionato. Anche alla Scuola di Harry Potter hanno capito che bisogna aumentare l’offerta di un prodotto perché i prezzi diminuiscano”.