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Meloni a Rama: “Grazie per l’ospitalità. Ti aspettiamo in Italia”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Grazie per avermi ospitata nella vostra terra e per la calorosa accoglienza ricevuta, Edi. Ti aspetto in Italia!”. Lo scrive il premier Giorgia Meloni, commentando su Facebook il post con il quale ieri il premier albanese Edi Rama l’ha salutata, postando una foto dell’evento, dopo l’incontro a Valona. “Sorella d’Albania, fratello d’Italia, Grazie Giorgia è stato un onore”, aveva scritto Rama.  

In un’intervista a La Stampa il premier albanese ha definito Giorgia Meloni “incredibile”. “Possiamo dire che è nata un’amicizia. Ma soprattutto, che lei è una politica concreta, altro che pericolo fascista”. Commentato la vacanza di quattro giorni della premier, Rama spiega che “Giorgia voleva riposarsi, l’ho accolta al porto lunedì, non sono neanche sceso dalla macchina e l’ho portata alla mia residenza. L’ho lasciata lì”. “Poi, abbiamo fatto una cena con la sua e la mia famiglia”, racconta ancora il premier socialista che poi smentisce che alla cena ci fosse Tony Blair.  

Rama poi riferisce poi un episodio che gli ha fatto pensare che Meloni sia “un gigante”: “Sui media albanesi e su TikTok non si parlava d’altro che di un gruppo di italiani scappati da un ristorante a Berat senza pagare. Il proprietario ha minimizzato. Quando l’ho raccontato a Giorgia, tutti ridevano. Lei ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: “Vada a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere il rispetto così””.  

I due leader hanno inoltre “parlato a lungo di relazioni internazionali. E di integrazione europea, che lei definisce come riunificazione». Sul piano economico “cii sono tante cose che abbiamo in sospeso. Presto, si riunirà per la seconda volta il Comitato strategico per gli investimenti italiani, creato con Di Maio”.” Lei è una che può smuovere le cose, ho tanta fiducia” aggiunge Rama che a chi gli chiede di questa sintonia tra due leader di due famiglie politiche diverse risponde: “Senta, destra e sinistra sono categorie pretenziose, buone per i dibattiti. Non siamo più nel ‘900. Io sono di una certa sinistra, per la terza via di Clinton, Blair, Schröder. Lei è di destra, ma hanno detto che era un mostro fascista che avrebbe marciato su Bruxelles. Invece, dal primo giorno, non ne ha sbagliata una sulla linea della politica internazionale”.