Home ULTIM'ORA Migranti, 4.200 persone nell’hotspot di Lampedusa

Migranti, 4.200 persone nell’hotspot di Lampedusa

Adnkronos
163
0

(Adnkronos) – “È sotto gli occhi di tutti che il fenomeno migratorio al governo sia esploso in mano, e in questo senso condivido le parole del nostro presidente della Repubblica quando dice che ‘occorre percorrere strade diverse”. A dirlo è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo la raffica di sbarchi che da giovedì ha condotto sull’isola migliaia di migranti con oltre 4.200 presenze stamani nell’hotspot di contrada Imbriacola. 

Sulla più grande delle Pelagie venerdì ci sono stati 65 sbarchi con quasi 2mila arrivi e ieri 55 approdi con oltre 2mila persone sbarcate in appena 24 ore.  

“La stessa dichiarazione di emergenza – aggiunge il primo cittadino – non ha prodotto alcun risultato concreto per Lampedusa: nessuno dei problemi che denunciamo da anni è stato affrontato. Il tema dei rifiuti, ancora oggi scaricati sul bilancio comunale, il tema delle bare per i migranti e dei servizi di onoranze funebri, ancora oggi in capo al comune di Lampedusa, i barchini che deturpano le coste e il mare e mettono in pericolo la navigazione, una nave dedicata per la celerità nei trasferimenti dei migranti verso la Sicilia: nulla. Solo annunci”.  

“Chiedo al presidente Meloni di venire a passare due giorni a Lampedusa con me – dice Mannino – Ci sediamo nel mio ufficio, dopo aver visitato l’isola, e insieme troveremo una soluzione. Ne sono sicuro”. 

“Occorre percorrere nuove strade – sottolinea – Il ministro dell’Interno dica cosa intende fare e soprattutto con quali risorse. La nostra pazienza sta finendo”. Il primo cittadino oggi ha incontrato il ministro per le imprese Adolfo Urso col quale “abbiamo discusso su possibili misure da adottare per aiutare il tessuto imprenditoriale e sociale del territorio, atteso che la questione immigrazione impatta negativamente sull’isola”.  

“L’Europa deve capire che l’Italia non può essere lasciata sola. Davanti a questo fenomeno straordinario, l’Europa deve intervenire”, dice il ministro Urso.  

“La mia visita è segno dell’attenzione del governo, avendo ascoltato gli operatori, il prefetto e le autorità competenti per capire cosa si possa fare di più e di meglio alla luce dei provvedimenti” che i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Piantedosi (Interno) “hanno già annunciato”. Nel dettaglio delle misure Urso non si è sbilanciato limitandosi a dire che la decisione “spetta ad una riflessione del governo, io qui ho ascoltato come è doveroso fare”. A Lampedusa inoltre bisogna “capire come meglio separare la gestione del flusso di migranti dallo sviluppo anche sociale dell’isola e contribuire perché possa svilupparsi al meglio”, aggiunge, affermando di aver trovato Lampedusa “migliorata notevolmente rispetto al passato”. 

A quanto si apprende, Urso da tre giorni nell’isola, con la famiglia, aveva già incontrato il sindaco Filippo Mannino per capire cosa si potesse fare per lo sviluppo produttivo dell’isola in questo stato di emergenza, sentendo anche gli altri ministri competenti come quello agli Affari Ue Raffaele Fitto, all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e della Cultura Sangiuliano e ovviamente il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. Poi ieri sera, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Matteo Piantedosi, hanno concordato la visita al centro accoglienza insieme al prefetto e al sindaco per evidenziare l’attenzione del governo. 

“Il sindaco di Lampedusa dovrebbe tener conto del sacrificio delle forze di polizia e dei risultati invero straordinari che dicono il contrario che è sotto gli occhi di tutti e che anche la stampa conosce bene: la celerità dei trasferimenti dei migranti – è quanto si apprende da ambienti della questura e delle forze dell’ordine di Agrigento – Grazie allo sforzo delle forze di polizia e della struttura del Ministero dell’interno, Dipartimento della PS e Dipartimento delle Libertà civili con Questure e Prefetture, i migranti permangono sull’isola per 6/36 ore al massimo”.