Con il racconto incredibile di una battaglia per l’uguaglianza e l’emancipazione, descritta attraverso la fantastica trasformazione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita da uno scienziato brillante e poco ortodosso, il film britannico ‘Poor Things’ del regista greco Yorgos Lanthimos ha vinto il Leone d’Oro per il Miglior film del concorso principale della Mostra del Cinema di Venezia 2023.
E’ il verdetto della Giuria di Venezia 80, presieduta dal regista premio Oscar Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi, dopo aver visionato i 23 film in competizione.
Se il podio più alto lo ha conquistato l’horror con venature socio-politiche di Lanthimos, anche gli altri prestigiosi riconoscimenti della Biennale di Venezia vanno nella direzione di premiate l’impegno.
Così il film giapponese ‘Aku wa sonzai shinai (Evil does not exist)’ (ovvero ‘Il male non esiste’) di Ryusuke Hamaguchi si è aggiudicato il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria con una storia che lancia un messaggio sul pericolo di mettere a rischio l’equilibrio ecologico dell’ambiente.
E l’Italia festeggia con Matteo Garrone che, con il film ‘Io Capitano’ sull’odissea di due migranti che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, si è aggiudicato il Leone d’Argento per la migliore regia. Il film di Garrone è anche valso il Premio Marcello Mastroianni (dedicato a un giovane attore emergente) a Seydou Sarr, giovane protagonista senegalese. Al film, sullo stesso tema delle migrazioni, ma ambientato sulla frontiera tra Polonia e Bielorussia, ‘Zielona Granica (Green Border)’ della regista polacca Agnieszka Holland è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è andata all’attrice e cantante statunitense Cailee Spaeny per il film ‘Priscilla’ di Sofia Coppola. Mentre la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è stata assegnata all’attore statunitense Peter Sarsgaard protagonista del film ‘Memory’ di Michel Franco.
Il Premio per la Migliore Sceneggiatura del concorso principale è andato a Pablo Larraìn e Guillermo Calderòn per il film cileno ‘El Conde’ diretto dallo stesso Larraìn, che torna a riflettere sul dittatore Pinochet trasformandolo in vampiro.
Nella sezione Orizzonti, dove si è affermato come miglior film l’ungherese ‘Magyarázat mindenre (Explanation for everything) di Gábor Reisz, premiato dalla giuria presieduta da Jonas Carpignano (e composta da Kaouther Ben Hania, Kahlil Joseph, Jean-Paul Salomé e Tricia Truttle) tante altre soddisfazione per i film italiani: ‘Una sterminata domenica’ del regista di Ardea (Roma) Alain Parroni ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria Orizzonti; l’attrice, cantante e presentatrice televisiva colombiana Margarita Rosa De Francisco si è aggiudicata il Premio per la migliore interpretazione femminile della sezione Orizzonti per il film ‘El Paraíso’ del regista romano Enrico Maria Artale, che si è aggiudicato anche il Premio Orizzonti per la Migliore Sceneggiatura; l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti con ‘Felicità’, proposto nella sezione Orizzonti Extra della Mostra di Venezia, ha ricevuto il Premio degli Spettatori – Armani Beauty.
Infine, il Leone del Futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” è andato al film, presentato nella Settimana Internazionale della Critica ‘Ai shi yi ba qiang (love is a gun)’ di Lee Hong-Chi, una coproduzione tra Hong Kong, Cina e Taipei Cinese.