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Il Festival della Città Nuova nel segno di Giovanni Michelucci

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di Elisabetta Failla

L’architetto Giovanni Michelucci è uno dei principali protagonisti dell’architettura del Novecento del secolo scorso. I suoi progetti e le opere rappresentano ancora oggi il suo pensiero architettonico che evidenzia la necessità di un nuovo concetto di urbanistica. Le città, sosteneva l’architetto, devono essere modificate in base alle esigenze di una società che è in continuo cambiamento.

L’organismo città è democratico e variabile poiché, secondo Michelucci, “nato dalle istanze della vita quotidiana, dal pensiero degli uomini di cultura, dall’attività pratica di gran parte dei cittadini, dalla capacità di sintesi dei tecnici e degli artisti, e in quanto tale si manifesta come una nuova opera d’arte, comprensibile a tutti, anche agli incolti, per la ricchezza di considerazione umana che in essa sarebbe rispecchiata.” Per questo, divenuto preside della Facoltà di architettura di Firenze, dopo la Liberazione, fu promotore di un profondo rinnovamento disciplinare dell’architettura e dell’urbanistica e del ruolo della Facoltà rispetto ai problemi della città. Un’idea che fu al centro di un importante dibattito urbanistico, anche attraverso le pagine della rivista La Città Nuova fondata da Michelucci nel 1945, e che prosegue ancora oggi.

Molti ricordano Michelucci per la realizzazione nel 1932 della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze e della vicina Palazzina Reale. Una struttura che appare ancora oggi contemporanea e funzionale e che venne definita dall’architetto Frank Lyon Wright nel 1951 come l’opera più organica del panorama architettonico italiano.

Ma tanti sono gli edifici che l’architetto ha progettato nel corso della sua vita a Firenze, in Toscana e non solo: a Firenze il Palazzo delle Poste in via Pietrapiana, oggetto di un progetto di riqualificazione urbana, la Limonaia di Villa Strozzi, la bellissima Chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada e il quartiere dell’Isolotto, solo per citarne qualcuno. E poi gli Istituti della città universitaria La Sapienza a Roma, la Fabbrica Aurum a Pescara, il villaggio operaio a Larderello, l’Osteria del Gambero Rosso a Collodi, l’Istituto di Matematica di Bologna, la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia a Pistoia, la Chiesa dell’Immacolata Concezione della Vergine a Longarone….

A oltre trent’anni di distanza (Michelucci è scomparso nel 1990) l’eredità intellettuale michelucciana è più attuale che mai, rivelandosi una valida chiave di lettura dei nostri tempi, che può essere utile ad architetti e professionisti per progettare e vivere la città contemporanea. Ma soprattutto è la Fondazione Giovanni Michelucci  a portare avanti il dibattito culturale sull’idea di città.

Tra le tante iniziative di grande rilevanza c’è il Festival della Nuova Città, Dialoghi sull’architettura responsabile, solidale e sostenibile, giunto alla seconda edizione, che dal 21 al 23 settembre tornerà a vedere Fiesole, sulle colline fiorentine, per una riflessione sui temi dell’abitare, del fare architettonico, della rigenerazione e della coesione sociale nelle città

Il programma della manifestazione è ricco interessante e si suddivide tra visite guidate, live talk, seminari, tavole rotonde, presentazioni di libri, momenti di convivio e socialità, alla presenza di alcuni protagonisti del dibattito pubblico sulle criticità e le potenzialità della dimensione urbana contemporanea.

Villa il Roseto, abitazione dell’arch, Michelucci e sede della Fondazione

L’evento, realizzato dalla Fondazione Giovanni Michelucci e co-promosso dal Comune di Fiesole, con il patrocinio di Regione Toscana, dei Comuni di Firenze, Pistoia e Olbia, di Ordine e Fondazione Architetti Firenze e del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, in collaborazione con  il Rettorato della Chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada e con il significativo sostegno di Fondazione CR Firenze e Città Metropolitana di Firenze, rappresenta un appuntamento importante per chi, come la Fondazione, desidera mantenere alta l’attenzione sul legame tra architettura e trasformazione urbana, un processo da realizzarsi all’insegna della sostenibilità sotto ogni punto di vista: ambientale, sociale, economico e culturale.

Come hanno sintetizzato la presidente della Fondazione Silvia Botti e il direttore Andrea Aleardi, è proprio su questi temi che rappresentano la mission dell’istituzione fondata da Giovanni Michelucci che è stato costruito un calendario articolato di incontri da realizzarsi tra Villa il Roseto – sede della Fondazione – e la Sala del Basolato del Comune di Fiesole.

La presidente Silvia Botti e il direttore Andrea Aleardi – Fondazione Giovanni Michelucci

Tra gli ospiti principali lo scrittore Gianni Biondillo, gli architetti Riccardo Blumer, Raul Pantaleo co-fondatore di TAMassociati e Guendalina Salimei, l’architetto-antropologo Franco La Cecla e Alvar Aaltissimo, uno dei più interessanti e innovativi osservatori del mondo dell’architettura che animerà la giornata conclusiva del Festival con un Workshop.

Raul Pantaleo

La fragilità degli scenari urbani contemporanei e il percorso necessario per arrivare a costruire città sostenibili, solidali, saranno oggetto di tre convegni/tavole rotonde che riprenderanno i temi delle politiche dell’abitare, della coesione sociale e degli scenari per il futuro, i focus avviati con successo nella prima edizione della rassegna. Tutti gli incontri saranno visibili anche in streaming.

Riccardo Blumer

L’edizione 2023 conferma, dunque, la visione portante di Giovanni Michelucci, con l’architettura come “organismo urbano”, espressione di relazioni individuali e collettive in cui tutti, comuni cittadini e professionisti, possono confrontarsi su luoghi e questioni del proprio tempo, diventare attori consapevoli di un modo particolare di intendere la “Nuova Città”. Ovvero, quella “architettura vivente” – così la descriveva Michelucci – esito di un processo progettuale corale con al centro l’uomo e la comunità.

Per conoscerne la visione e la filosofia progettuale, la Fondazione aprirà le sue porte al pubblico nella giornata di giovedì 21, un Open Day all’interno del quale sono previste visite guidate alla Villa il Roseto, casa-studio dell’architetto toscano. Nel pomeriggio il talk di Gianni Biondillo dal titolo “Quello che noi non siamo” si terrà invece nella Sala del Basolato di Fiesole, dove anche gli altri incontri avranno luogo.

Gianni Biondillo

Venerdì 22, l’avvio dei lavori del Festival si terrà alla Chiesa di San Giovanni Battista, detta dell’Autostrada, (Campi Bisenzio, 1964). Nell’occasione Gianni Biondillo, conoscitore profondo del percorso umano e professionale di Michelucci, accompagnerà il pubblico alla scoperta dell’opera-simbolo del maestro, attraverso le sue “Passeggiate architettoniche”. Conclude la seconda giornata il talk dell’architetto Riccardo Blumer “Esercizi fisici di progetto”. Il workshop di Alvar Aaltissimo “Carcere a crescita illimitata. Laboratorio sul carcere per tutti” a Villa il Roseto dà il via alla giornata conclusiva del Festival. Ultimo tra gli appuntamenti, il talk dell’architetto-antropologo Franco La Cecla “Decolonizing architecture”.

Alvar Aaltissimo

Crediti formativi professionali a cura della Fondazione Architetti Firenze. È previsto il rilascio dei crediti, negli incontri che lo prevedono, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo per gli architetti, solo frequentando gli incontri in presenza per l’intera durata. La visione degli eventi in modalità streaming non prevede il riconoscimento dei crediti formativi professionali.

Per il convegno “La Nuova Città e le fragilità degli scenari contemporanei” si prevedono 2 CFP, in presenza con firma elenco iscrizioni. Per i restanti convegni/talk si prevede 1 CFP, in presenza in autocertificazione.

Per informazioni Fondazione Architetti Firenze | www.architettifirenze.it/eventi/festival-della-nuova-citta | 055 215653

il programma dettagliato del festival può essere consultato sul sito della Fondazione alla pagina https://www.michelucci.it/festivaldellanuovacitta2023/ Per informazioni, iscrizioni e prenotazioni scrivere a: festival2023@michelucci.it