Sergio Staino è morto oggi e “provo dolore, un dolore autentico per la scomparsa di una persona con cui ci siamo ‘scazzati’ centinaia di volte, come si conviene a due toscanacci e a due uomini di sinistra come noi due…”. E’ la prima immagine che regala Vauro Senesi, disegnatore satirico del ‘Fatto Quotidiano’, intervistato dalla AdnKronos nel giorno in cui è si è spento Staino, l’ideatore di Bobo, personaggio simbolo del mondo culturale di tradizione comunista.
“Abbiamo fatto litigate anche furibonde perché in realtà condividevamo la passione per la politica, per la satira, per il disegno, per il racconto. E quando si condividono le passioni, ci si appassiona fino al punto di ‘scazzarsi’. Ci tengo a dirlo – spiega Vauro – visto che in genere in Italia quando una persona muore diventa subito un santo e recentemente ne abbiamo avuti parecchi di questi esempi…”. Sottolinea, proprio a questo proposito, Vauro: “I nostri erano ‘scazzi’ onesti, frutto non di interessi ma di passioni comuni, di area politica comune, di origine toscana comune: con enormi differenze, ma in ogni caso accomunati”.
Da disegnatore, ammette, “quando nacque il personaggio di Bobo a me non piaceva, al punto che le nostre litigate sono cominciate proprio da lì, dalla ‘culla’ si potrebbe dire”. Perché? “In genere, nella satira non mi piace il personaggio. Ma bisogna sempre ricordare che la satira è un gioco, un gioco mai violento ma sempre serio, come seriamente giocano i bambini. Ha una dimensione ludica, pur essendo dura e anche mordace. Dopodiché – ammette Vauro – mi mancherà tantissimo Sergio e mi mancherà il suo Bobo e le nostre litigate, non so in che ordine…”.
(di Enzo Bonaiuto)