La bicicletta trionfa anche a Firenze. Così come era già accaduto il più delle volte in altre città italiane in cui ha fatto tappa il Treno Verde – la campagna itinerante di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane – la bici è riuscita a tagliare per prima il traguardo del “Trofeo Tartaruga” aggiudicandosi così la medaglia d’oro. Un premio, quello ideato da Legambiente, che mette in competizione i vari mezzi di trasporto per scoprire il modo più veloce, economico e meno inquinante per muoversi in città. In appena dodici minuti la bici, a bordo della quale ha gareggiato Franco Di Martino, direttore di Legambiente Toscana, è riuscita a completare il percorso di tre chilometri da via Alamanni al binario VIII della stazione Firenze Campo di Marte. A seguire, con tempo di sedici minuti, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana che ha viaggiato a bordo del treno; mentre sette minuti più tardi (con tempo di 28 minuti) a tagliare il traguardo è stata Gisella Pisana, volontaria di Legambiente che ha viaggiato in autobus; seguita a ruota da Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua, che è salito sull’automobile elettrica Renault Twizy.
Com’era prevedibile, dunque, la bicicletta è risultato il mezzo più veloce, economico e “sostenibile” per spostarsi in città. Proprio per questo, Legambiente chiede di potenziare il sistema ciclabile regionale: avviare le “ciclopiste”, le “autostrade delle bici” nelle aree metropolitane e nelle grandi aggregazioni urbane di pianura (ad esempio la già proposta pista Firenze-Prato parallela al tratto autostradale stimabile in circa 12 km), con un sistema di ciclostazioni e strutture per l’intermodalità e la sosta protetta; attivando un valido servizio di bike sharing regionale che valorizzi le capacità tecnologiche presenti nei poli di ricerca toscani.
Il Trofeo Tartaruga è in realtà l’occasione per tornare a parlare anche a Firenze dell’esigenza di una rinnovata politica sul tema della mobilità sostenibile; che non si realizza con le grandi opere, ma con più servizi e trasporti su ferro per i pendolari. Anche in Toscana, infatti, i tagli di treni e di intere linee, l’aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti stanno rendendo sempre più difficile la vita dei pendolari, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio e soprattutto con un notevole grado d’incertezza per il futuro. Secondo i dati del dossier “Pendolaria” di Legambiente, i tagli ai servizi in questa regione nel 2011 sono stati del 3,3% con un aumento delle tariffe del 1,5%. Nel 2012 non è andato meglio: il taglio ai servizi è stato del 3% con un aumento delle tariffe del 20%.
Fonte Legambiente Toscana