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Psg-Milan, disastro rossonero e ‘processo’ social a Pioli

Adnkronos
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(Adnkronos) – Il Milan viene travolto dal Psg, che batte 3-0 i rossoneri nella terza giornata della fase a gironi di Champions League e complica il cammino europeo della squadra di Stefano Pioli. Sul banco degli ‘imputati’, nel prevedibile processo che si scatena sui social e in particolare su X, finisce proprio l’allenatore. Lo scudetto di un anno e mezzo fa è un ricordo sbiadito, il tecnico ormai è stato definitivamente bocciato da una fetta sostanziosa del tifo del Diavolo. Colpa dei risultati e del copione che viene proposto in campo, secondo i tifosi, con una preoccupante regolarità. Il Milan lo scorso anno ha centrato un’insperata semifinale in Champions League, prima di fermarsi contro l’Inter con 2 sconfitte nell’euroderby.  

Proprio il ruolino pessimo contro i cugini, con 5 sconfitte negli ultimi 5 confronti diretti, pesa sul giudizio. Il Milan ha perso le ultime stracittadine sempre nello stesso modo: partenza lanciata dell’Inter che colpisce subito, affannata rincorsa rossonera con spazi offerti agli avversari. Il copione, con variazioni sul tema, si concretizza anche contro altri avversari. Contro la Juventus di Allegri, una squadra che non produce un gioco propriamente spettacolare, il Milan si è fatto uccellare con lacune già viste: praterie per lo scatto di Kean, abbattuto nell’1 vs 1 da Thiaw, espulso dopo 40 minuti.  

A Parigi, contro i campioni di Francia, il Milan ha provato a giocarsi la partita contro avversari tecnicamente superiori e contro una squadra che può esibire in attacco Mbappé, uno dei primi 5 giocatori del mondo. Legittimo soffrire, normale – tutto sommato – perdere. Il k.o. contro la squadra di Luis Enrique arriva però dopo due pareggi a reti inviolate contro Newcastle e Borussia Dortmund: zero gol europei in 270 minuti sono un primato finora mai stabilito da una squadra italiana. Il dato riassume i problemi di una formazione che crea e in Champions concretizza poco, praticamente nulla, confidando quasi sempre nelle sgasate di Leao e nella vena di Giroud, unici veri riferimenti di un attacco che non punge.