di Elisabetta Failla
In mondo spesso grigio Bibi Graetz, artista ma soprattutto produttore di vino, è una botta di colore. Non usiamo questa parola a caso perché Colore è il nome uno dei suoi vini tra i più apprezzati. Bibi trasmette la sua joie de vivre attraverso il suo sorriso contagioso, la sua allegria, il suo entusiasmo e la sua passione.
Già, entusiasmo e passione sono le caratteristiche che Bibi Graetz mette nel suo lavoro e grazie alle quali ha realizzato il suo sogno, supportato anche dalla sua famiglia e dalla sua squadra di lavoro: quello di creare il luogo perfetto per i suoi vini Testamatta e Colore. Per anni lo ha cercato fra le colline che circondano Firenze e poi questo posto era in piazza Mino a Fiesole. Praticamente sotto i suoi occhi, visto che prima viveva e lavorava al Castello di Vincigliata.
Dal 2019 Bibi Graetz si è dedicato ad un’attenta e meticolosa ristrutturazione di antichi edifici e ambienti rendendo loro nuova vita. Parafrasando una vecchia canzone di Celentano, là dove un tempo sorgeva lo storico “Blu Bar”, luogo di ritrovo dei giovani fiorentini, ora c’è il Wine Club. Al piano di sotto, là dove c’era una discoteca adesso le uve fermentano nei tini di acciaio e troncoconici di rovere pregiato illuminati, però, dalla storica mirror ball che ha acceso le notti danzanti di tanti ragazzi. Infine là dove c’era lo storico Hotel Aurora, costruito a fine 1800, si trovano gli uffici, la cantina e l’abitazione di famiglia. L’ingresso? Direttamente sulla piazza centrale di Fiesole, sulla terrazza di fronte a Firenze.
La cantina è davvero unica. Qui dove la storia dell’edificio si fonde con l’odore di vino appena svinato e le opere d’arte della famiglia Graetz. Tra pavimenti in marmo, dipinti di Bibi e luci stroboscopiche, riposano Testamatta e Colore in barriques di rovere francese.
La nuova casa di Testamatta e Colore si sviluppa su 3mila mq complessivi, con un nuovo impianto di condizionamento che garantisce una temperatura costante trai 15° e i 18° e i livelli di umidità necessari per il corretto mantenimento delle barriques.
Nella ex discoteca le parcelle più piccole dei vigneti fermentano anche in barrique aperte, coperte da un semplice telo per favorire le fermentazioni attive. Nascosto dietro alcuni tini si svela l’archivio storico di Bibi Graetz, un corridoio dove giacciono tutte le vecchie annate di Testamatta e Colore, con la loro collezione dei grandi formati.
Interessante, poi, la ristrutturazione della parte più antica: l’ex Hotel Aurora. Le stanze che un tempo hanno ospitato la Regina Vittoria e la Regina Margherita, adesso ospitano barrique e botti colme di Sangiovese e vitigni autoctoni toscani. Quest’ala della cantina è stata finemente ristrutturata quest’anno, combinando i decori storici dell’Hotel con la modernità e la creatività tipiche di Bibi Graetz. I corridoi in marmo sono oggi illuminati dalle sculture di Gidon Graetz e dai colorati dipinti di Bibi, creando un ambiente che più che una cantina potrebbe sembrare una galleria d’arte.
Bibi è cresciuto in una famiglia creativa – suo nonno è stato uno dei più grandi artisti norvegesi dell’inizio del ventesimo secolo, e suo padre un rinomato scultore – e si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Ha anche pensato di aprire il proprio studio d’arte, per poi capire che la sua vera passione fosse in realtà il vino.
Essendo molto ambizioso, Bibi voleva creare del miglior vino del mondo (o meglio, la sua personale interpretazione di questo). Nel 2000 ha iniziato a sperimentare intuitivamente con i vecchi vigneti di famiglia a Vincigliata, trattando le varie parcelle come fossero colori nella sua tavolozza, e vinificandole separatamente – approccio che ha mantenuto fino ad oggi, permettendogli di dipingere il miglior quadro dell’annata con più di 200 componenti diverse ogni anno.
Questo approccio profondamente artigianale ha portato ad un incredibile “sold-out” della sua primissima annata, lasciando a Bibi poco tempo per trovare i nomi e le etichette dei suoi vini primogeniti. Dopo appena una notte sono nati “Colore” e “Testamatta”, che riflettono perfettamente il suo approccio eccentrico.
Nel 2003 Bibi ha esteso la produzione nell’sola del Giglio, un luogo di cui aveva bei ricordi d’infanzia. Dopo anni di costanti esperimenti, producendo blend in una piccola cantina a Giglio Castello, Bibi ha trovato due vigne singole dove produrre una pura espressione delle piante secolari di Ansonica, dando vita a Colore Bianco e Testamatta Bianco.
Quest’anno Bibi Graetz ha presento la nuova annata dei suoi vini iconici: Testamatta e Colore 2021 che racchiudono eleganza, freschezza e corposità.
Se Testamatta 2021 è una combinazione di corposità, trasparenza e freschezza, Colore 2021, racchiude la purezza e la forza del Sangiovese. Due vini che per questa annata ha raccolto consensi dal pubblico ma soprattutto dalla critica internazionale.
Al Giglio i vini bianchi Testamatta e Colore Bianco, provengono da singoli vigneti coltivati su terrazzamenti. Due produzioni dove freschezza e mineralità, complessità e un’incredibile potenziale di invecchiamento sono solo alcune delle principali caratteristiche.
Testamatta Bianco 2022 rappresenta l’idea di Bibi Graetz di vino di mare. Il sole, la brezza marina, il suolo granitico regalano tutti gli elementi per un vino elegante e di carattere. Aromi agrumati, di erbe aromatiche e un leggera nota vanigliata che fanno risaltare la freschezza del vino.
Colore Bianco 2022 racchiude invece i sapori dell’Isola del Giglio. La vigna secolare di Pietrabona ha regalato uve di Ansonica complesse e profonde. Aromi di pesca, timo e fiori gialli invadono immediatamente il naso, seguiti da una delicata nota di scorza di limone candita. La forza di questa annata è l’incredibile struttura perfettamente bilanciata dalla sapidità e la freschezza che elevano il vino ad un livello superiore.