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Ita-Lufthansa, tempi più lunghi per acquisizione: sindacati in allarme

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(Adnkronos) – Da fine 2023 a inizio 2024: si allungano i tempi per l’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. Nel giorno in cui annuncia risultati record e il miglior trimestre della sua storia in termini di ricavi, il colosso tedesco indica anche una nuova deadline per l’acquisizione del 41% della compagnia italiana. A indicarla è il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr: “Il dialogo con la Commissione europea prosegue, ci aspettiamo che si concluda all’inizio del 2024”, dice commentando i risultati al 30 settembre scorso. La “qualità” dell’iter Ue “è meglio della velocità”, sottolinea.  

L’allungamento dei tempi non è sicuramente una buona notizia per Ita, viste anche le reazioni preoccupate che subito sono arrivate dai sindacati. Eloquenti, peraltro, sono sempre le parole di Spohr. “Secondo le nostre conoscenze, per Ita ci continuano ad esserci sempre perdite. Per questo continua, ovviamente, c’è un’urgenza in questa transazione non dal nostro punto di vista ma da quello di Ita”, rileva. Stando alle parole dei vertici della compagnia, Ita sembra ora meno in affanno rispetto ai salvataggi della vecchia Alitalia.  

In un incontro con i sindacati la scorsa settimana, i vertici di Ita hanno riferito che l’aviolinea da qualche mese ha cessato di “bruciare” cassa e terminerà il 2023 in sostanziale break even operativo con una cassa di circa 450 milioni avendo trasportato 15 milioni di passeggeri ed avendo avuto ricavi per circa 2.5 miliardi di euro. Questo renderà possibile a breve l’ottenimento di finanziamenti e l’apertura di nuove linee di credito. Per fine 2024 è previsto un risultato di utile in bilancio. All’orizzonte ci sono però i pericoli derivanti dalla situazione geo-politica connessa alle varie zone di conflitto, al rallentamento dell’economia a livello mondiale ed alle incertezze sul prezzo del carburante.  

E anche per questo tempi più lunghi non aiutano la compagnia con il suo piano ‘stand alone’ (in attesa appunto di Lufthansa), troppo piccola per competere con le grandi compagnie (dalle major alle low cost), anche se prosegue il piano di crescita della flotta, con 82 aeromobili a fine 2023 e 95 a fine 2024, e l’apertura di nuove linee cui Toronto e Chicago per gli aeromobili wide body e Dakar, Accra, Kuwait, Riyad e Jeddah per gli A321 neo.  

A Bruxelles il lavoro continua e, secondo quanto s’apprende, si è nella fase di risposta agli innumerevoli quesiti posti dalla Dg Competition. L’acquisizione del 41% di Ita Airways da parte della tedesca Lufthansa “non è stata formalmente notificata alla Commissione Europea. Siamo in contatto con le parti per discutere la transazione prima della sua notifica ufficiale”, dice un portavoce della Commissione Europea, confermando che la notifica del merger non è ancora arrivata dalla Dg Concorrenza. “Questi contatti pre-notifica sono continui – aggiunge – e fanno parte del processo standard per la valutazione di un’operazione complessa. Se un’operazione costituisce una concentrazione e ha dimensione comunitaria – ricorda – spetta sempre alle imprese notificarla alla Commissione”. 

Il mese di dicembre dovrebbe essere dedicato alla negoziazione sugli eventuali “remedies”, cessione slot o altre misure decise dall’Autority Ue. Tra i passaggi più delicati, sotto la lente di Bruxelles, c’è proprio il rischio di concentrazione e, quindi, di limitazione della concorrenza. Sul tavolo ci sarebbe la richiesta di tagli di alcune rotta verso il Nord America e l’Asia dai due hub tedeschi di Francoforte e Monaco. 

Dopo le parole di Spohr, è scattata l’allerta dei sindacati. “Deve essere chiara l’urgenza che abbiamo come sistema Paese che Ita trovi una equilibrata collocazione all’interno di un grande gruppo europeo, per raggiungere livelli di sviluppo, competitività e attrattività degni di un vettore globale. L’offerta di Lufthansa rappresenta la nostra opportunità valida e concreta perché questo finalmente avvenga e si generino, attraverso un significativo incremento di flotta, l’atteso incremento delle assunzioni e un servizio di qualità per i clienti”, dice il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia. ”Una ulteriore dilazione delle tempistiche potrebbe mettere in discussione l’avvio della fase di sviluppo del piano industriale e dei progetti di crescita dell’azienda, aspetti essenziali per la sopravvivenza della compagnia sul mercato”. 

Preoccupazione anche in casa Uiltrasporti: ”Perdere la stagione 2024 per la decisione della Ue sarebbe un peccato mortale”, commenta il segretario nazionale della Uilt, Ivan Viglietti. ”La Dg Competition tutte le volte che si tratta qualcosa che riguarda l’Italia, prima con Alitalia, e ora con Ita, ci sembra un po’ strabica e c’è sempre qualche ostacolo. Quando si tratta di altre realtà europee, vedi acquisizione di Sas da parte di Air France, vedendola da qui ci sembra tutto più semplice e con tempi più rapidi”, ha detto Spohr nella conference rispondendo a una domanda se il relativo miglioramento dei conti di Ita durante l’estate consente a Lufthansa di prendersi più tempo per negoziare con la Commissione europea. “Circa Ita, in base alla legge, non abbiamo una visione dei conti economici attuali”, ha premesso il capo di Lufthansa. “Leggiamo solo sulla stampa che” i dirigenti di Ita, “continuano a dare per scontato perdite” anche se “nelle dichiarazioni degli attuali manager la situazione” è “un po’ migliore rispetto a quanto pronosticato e probabilmente migliore  

L’acquisizione del 41% di Ita Airways da parte della tedesca Lufthansa “non è stata formalmente notificata alla Commissione Europea. Siamo in contatto con le parti per discutere la transazione prima della sua notifica ufficiale”, dice un portavoce della Commissione Europea, confermando che la notifica del merger non è ancora arrivata dalla Dg Concorrenza. “Questi contatti pre-notifica sono continui – aggiunge – e fanno parte del processo standard per la valutazione di un’operazione complessa. Se un’operazione costituisce una concentrazione e ha dimensione comunitaria – ricorda infine – spetta sempre alle imprese notificarla alla Commissione”. 

Terzo trimestre da record per Lufthansa. Nei tre mesi estivi I ricavi totali del gruppo sono aumentati dell’8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 10,3 miliardi di euro (anno precedente: 9,5 miliardi di euro). “Ciò ha reso il terzo trimestre il trimestre più forte della storia di Lufthansa Group in termini di ricavi”, rileva la compagnia. Lufthansa Group ha generato un risultato operativo di 1,5 miliardi di euro, il secondo miglior risultato trimestrale della sua storia e un miglioramento del 31 % rispetto all’ebit rettificato di 1,1 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Il margine ebit rettificato per il terzo trimestre è stato pari al 14,3 % (anno precedente: 11,8 %). L’utile netto del periodo è aumentato notevolmente a 1,2 miliardi di euro (anno precedente: 809 milioni di euro).  

Vorremmo ringraziare i nostri clienti e i dipendenti del Gruppo Lufthansa per un’estate da record: con i ricavi e i profitti più alti mai raggiunti in un’estate, incluso un utile operativo di 1,5 miliardi di euro nel solo terzo trimestre. Tutte le compagnie aeree del nostro Gruppo e Lufthansa Technik hanno contribuito a questo con margini di profitto a due cifre”. A dichiararlo è Carsten Spohr, presidente del Consiglio di Amministrazione e ceo di Deutsche Lufthansa AG, commentando i risultati approvati oggi. “Allo stesso tempo, la soddisfazione dei dipendenti nella nostra azienda è migliorata in modo significativo rispetto al livello record pre-crisi. Sta dando i suoi frutti il fatto di aver combinato la nostra strategia multi-compagnia aerea e multi-hub di successo con il rafforzamento del segmento dei viaggi privati, definendo la giusta rotta strategica. Abbiamo anche apportato miglioramenti significativi nella stabilità operativa e nella regolarità nonostante le continue condizioni difficili. Questa tendenza è la base per soddisfare i nostri standard premium e di qualità e quelli dei nostri clienti in modo ancora più efficace anche in futuro. Anche se la situazione geopolitica rimane difficile, le nostre prospettive di prenotazione – sottolinea Spohr – ci danno motivo di essere positivi, non solo per un ottimo risultato del Gruppo quest’anno, ma anche oltre”.