Nei radi di Israele su Gaza, l’esercito di Tev Aviv ha ucciso un altro importante leader di Hamas. Si tratta del comandante del battaglione Zabra Tel Elhua, Mostafa Delol. Lo riferiscono le Forze di difesa aerea israeliana in un tweet, condividendo il video dell’attacco aereo che ha portato all’eliminazione di un altro leader locale di Hamas. Si è tratta di una operazione ”di precisione sulla base di informazioni di intelligence”, precisa l’Idf.
Il battaglione Zabra Tel Elhua, precisa l’eserciro israeliano, ha avuto un ruolo centrale nei combattimenti in corso contro i soldati delle Idf nella Striscia di Gaza. Delol ha ricoperto diversi incarichi nel battaglione e nella Brigata di Gaza City dell’organizzazione terroristica Hamas, prosegue l’Idf.
Intanto altri quattro soldati israeliani hanno perso la vita nella Striscia di Gaza in scontri con i miliziani di Hamas: sale così a 23 il numero dei soldati israeliani morti nei combattimenti nell’enclave palestinese.
Almeno 7 palestinesi sono stati uccisi nella notte in Cisgiordania. Fonti mediche hanno riferito che quattro sono stati uccisi e 12 feriti in un raid notturno dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, durato circa nove ore. Nel campo profughi di al-Fawwar, a sud di Hebron, le forze israeliane hanno ucciso almeno due palestinesi e ne hanno feriti altri cinque. Nel campo profughi di Qalandiya vicino a Ramallah, le forze israeliane hanno ucciso un palestinese e ne hanno feriti molti altri. Le forze israeliane stanno attualmente facendo irruzione a Tulkarem, dove gli scontri continuano. Almeno 140 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre.
La Casa Bianca sta esplorando l’idea di “tante pause quante potrebbero essere necessarie per continuare a fornire aiuti e per continuare a lavorare per far uscire le persone in sicurezza, compresi gli ostaggi”. Lo ha dichiarato il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby, dando seguito al sostegno espresso dal presidente Usa Joe Biden per una pausa nei combattimenti per dare tempo al rilascio degli ostaggi.
La Casa Bianca ha affermato che qualsiasi pausa nei combattimenti dovrebbe essere temporanea e localizzata e ha insistito sul fatto che non impedirà a Israele di difendersi. Domani, il segretario di Stato Antony Blinken incontrerà il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ad Amman. In una dichiarazione, quest’ultimo ha affermato che Israele deve porre fine alla guerra a Gaza, “dove che sta commettendo crimini di guerra bombardando civili e imponendo un assedio”.
Israele ha annunciato di voler rimandare a Gaza tutti i lavoratori provenienti dalla Striscia, “tagliando in tal modo tutti i legami” con l’enclave. Lo ha dichiarato in un comunicato il gabinetto di sicurezza israeliano. Secondo il Cogat, il braccio del ministero della Difesa israeliano che supervisiona le attività civili nei territori palestinesi, all’inizio della guerra circa 18.500 abitanti di Gaza avevano un permesso di lavoro in Israele.
Israele istituirà un tribunale speciale per processare i centinaia di miliziani di Hamas che hanno sferrato l’attacco del 7 ottobre scorso uccidendo oltre 1.400 cittadini israeliani e rapendone almeno 247. Lo anticipa l’emittente televisiva Kan, sottolineando che le autorità israeliane non ritengono che il diritto penale regolare sia la strada corretta per processare coloro che hanno preso parte all’attacco.
Al momento, spiega Kan, si sta discutendo di come consegnare alla giustizia i circa duecento terroristi di Hamas catturati in Israele all’indomani dell’invasione. Al momento il ministero della Giustizia israeliano ha rifiutato di commentare, ma secondo indiscrezioni il tribunale dovrebbe essere dotato di poteri speciali per poter condurre uno storico caso giudiziario contro Hamas, ”per presentare al mondo gli obiettivi, le radici, i finanziatori e le attività del gruppo terroristico omicida”.