Firenze si appresta a diventare smart city, ma tanto resta ancora da fare in materia di innovazione ambientale e qualità della vita sia nel capoluogo regionale e, soprattutto, nelle altre città toscane: rifiuti, mobilità, politiche energetiche e gestione idrica delle risorse le maggiori criticità riscontrate dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare. Complici le condizioni meteo, invece a Firenze sono risultati entro i limiti di legge i risultati del monitoraggio sulle polveri sottili effettuato dal Laboratorio Mobile di Italcertifer. Sforati, invece, i livelli di inquinamento acustico, specie di notte.
Il bilancio finale della tappa fiorentina del convoglio ambientalista – dedicato quest’anno proprio al tema della “città smart”– è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente; Lorenzo Radice, responsabile politiche ambientali del Gruppo FS; Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana; Luca Ricciardi, responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer; Roberto Parri, responsabile Esercizio impianti geotermici di Enel Green Power.
Il monitoraggio è stato effettuato per 72 ore consecutive in via Masaccio, in corrispondenza del civico 78, dove i tecnici hanno analizzato la presenza di Pm10 che si è contenuta entro il limite previsto dalla legge di 50 microgrammi/metro cubo (µg/m3), con l’indubbia complicità delle condizioni metereologiche, come vento e pioggia, che hanno favorito la dispersione e l’abbattimento degli inquinanti atmosferici.
Nelle prime ore del monitoraggio (dalle ore 1 alle 5 di domenica), invece, i livelli di Pm10 avevano costantemente superato la soglia di pericolosità, con un picco all’1 di 75 µg/m3. Un segnale preoccupante se si considera che secondo la classifica di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio”, nel 2012 Firenze è tra i tre i capoluoghi di provincia toscani (con Lucca e Prato) ad aver superato il tetto dei 35 giorni previsti dalla legge. Anche il 2013 si apre come un anno decisamente critico. In questi primi mesi, infatti, a Firenze già 28 volte è stata superata la soglia di pericolosità (stazione Mosse).
A differenza di quello atmosferico, invece, durante i giorni del monitoraggio del Treno Verde l’inquinamento acustico ha superato il limite consentito dalla legge, specie di notte, superando limiti di legge di circa 7dB(A) di notte e 4dB(A) di giorno . Decibel fuori controllo nei giorni del monitoraggio scientifico in via Masaccio che, nel piano di zonizzazione acustica, corrisponde alla zona IV (area ad intensa attività umana), essendo l’area fortemente urbanizzata, con edifici abitativi e con la presenza di attività commerciali. “I limiti previsti sono di 65 dB(A) di giorno e 55 dB(A) di notte, soglie che sono state sforate visto che il monitoraggio ha rilevato una media di 65,3, 68,5 e 68,8 dB (A) nelle ore diurne e 62,7, 61,1 e 59,4 dB(A) nelle ore notturne – dichiara Luca Ricciardi, responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer – Nonostante la crescente consapevolezza degli effetti altamente dannosi che genera l’esposizione al rumore sono ancora sporadiche le campagne di monitoraggio. A tal proposito, uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente olandese all’istituto di ricerca indipendente TNO mette in risalto che l’inquinamento acustico prodotto dal traffico impatta sul 44% della popolazione UE e costa 326 miliardi alla sanità comunitaria. I danni provocati vanno dall’aumento della pressione fino ai problemi cardiaci, dall’ipertensione all’insonnia”.