(Adnkronos) – Scattano le procedure di licenziamento collettivo per 2.668 lavoratori della vecchia Alitalia.
La compagnia in amministrazione straordinaria hai inviato ieri alle organizzazioni sindacali di categoria e ai ministeri competenti una lettera nella quale comunica, secondo quanto previsto dalla legge 223 del 1991, “l’avvio di una procedura che determina suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale”. La misura riguarda 2.668 dipendenti in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 31 ottobre 2024, scadenza non ulteriormente prorogabile.
“Il Governo intervenga subito affinché i circa 3000 lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino”, dichiarano il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti commentano la notizia delle lettere di licenziamento ricevute dalle lavoratrici e dai lavoratori di Alitalia e Cityliner nell’ambito della procedura di liquidazione dell’azienda. “Il Decreto Asset – dichiarano i due segretari – ha fissato per questi lavoratori il termine per fruire della cassa integrazione al 30 ottobre 2024, quindi dal giorno successivo si pone il problema della ricollocazione di questi lavoratori che rappresentano un patrimonio importante per il settore del trasporto aereo del nostro Paese, un settore che sta vivendo uno sviluppo importante avendo raggiunto i livello pre covid”.
“Chiediamo che i 3000 lavoratori vengano ricollocati nelle tre aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di una adeguata formazione che consenta anche il mantenimento delle certificazioni, una misura questa che era già stata prevista e che non ha invece avuto mai applicazione. In alternativa – concludono Tarlazzi e Viglietti – riteniamo necessario che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025, come avevamo già richiesto”.