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Missili e droni dal Libano contro Israele, Stato Ebraico avverte Hezbollah

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(Adnkronos) – Mentre decine di migliaia di residenti del nord di Israele sono stati evacuati dalle loro comunità in seguito agli attacchi dal Libano con raffiche di razzi, missili e droni, lo Stato ebraico lancia l’avvertimento a Hezbollah e si dice pronto ad “affrontare le minacce” dalla Terra dei cedri. E proprio il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah potrebbe essere il prossimo obiettivo.  

Secondo il ministro israeliano del gabinetto di guerra ristretto Benny Gantz, che intanto conferma come la guerra contro Hamas a Gaza proceda secondo i piani del capo di stato maggiore, il conflitto potrebbe anche espandersi ad altre zone, se necessario.  

“La situazione al confine settentrionale richiede cambiamenti”, ha detto, denunciando che “la clessidra di una soluzione diplomatica si sta esaurendo. Vale a dire che se il Libano o il mondo non interverranno, le forze israeliane procederanno a distanziare Hezbollah dal confine”.  

Dopo gli attacchi del 7 ottobre è stato chiaro a tutti che “gli scontri fra di noi erano benzina per i nostri nemici. Ci siamo uniti immediatamente. Abbiamo dimostrato ai nemici di Israele e al mondo che il potere del Paese è forte e profondo. Ma sfortunatamente negli ultimi giorni c’è chi si permette di tornare al sei ottobre”, ha affermato Gantz, indicando nel ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Giv il responsabile della frattura originata sulla mancata conferma della commissaria per le carceri, Katy Perry. “Non siamo al governo per rimanere”, ha precisato dopo aver incontrato Netanyahu, un incontro cui si è confermata la divergenza. “Rimuovere funzionari di rango, in particolare i capi dei servizi di sicurezza, in questo momento danneggia il funzionamento dello stato in guerra e non va bene”, ha commentato il suo partito, sollecitando il Premier a evitarlo.  

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, “deve capire che lui è il prossimo” obiettivo di Israele. “Opereremo per sfruttare al meglio l’opzione diplomatica. Se non funziona, tutte le opzioni sono sul tavolo”, le parole, secondo quanto riferisce ‘The Times of Israel’, del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen pronunciate ieri nel corso di una visita al confine israeliano con il Libano. 

Le forze armate israeliane sono intanto “ad un livello di preparazione molto alto”, ha spiegato il capo di Stato maggiore dell’Idf, il generale Herzi Halevi, durante una visita al Comando settentrionale. “Il nostro primo compito è quello di far tornare i residenti in sicurezza, e questo richiederà tempo. Abbiamo approvato una serie di piani per il futuro e dobbiamo essere pronti per un’offensiva, se necessario”, ha dichiarato Halevi nelle osservazioni fornite dall’Idf a proposito dei recenti attacchi proveniente dalla forze di Hezbollah in Libano, riporta ancora il Times of Israel.  

“L’Idf e il Comando Nord sono ad un livello di preparazione molto alto. Finora la campagna qui è stata gestita in modo corretto e meticoloso, e così deve continuare. Non permetteremo il ritorno dei residenti senza garanzie di sicurezza”, ha aggiunto.