Nuova escalation nell’ostilità in Medio Oriente. Le Guardie rivoluzionarie dell’Iran hanno lanciato un attacco missilistico nel nord dell’Iraq contro quella che hanno definito una base di spionaggio del Mossad a Erbil, che è stata “distrutta”. Tre droni armati sono stati inoltre abbattuti mentre sorvolavano l’aeroporto di Erbil, dove si trovano le forze americane e della coalizione internazionale, ha reso noto il servizio antiterrorismo del Kurdistan iracheno, senza fornire ulteriori dettagli.
In una nota, i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno rivendicato l’azione, sostenendo di aver attaccato anche le basi dell’Isis nel nord della Siria, considerato responsabile dell’attentato a Kerman del 3 gennaio scorso, costato la vita a oltre 90 persone. A Erbil, secondo quanto riferito dal governo del Kurdistan iracheno, che ha denunciato il “crimine”, sono rimasti uccisi nel raid almeno quattro civili e sei sono rimasti feriti.
“Missili balistici sono stati usati per distruggere i centri di spionaggio e di raduno dei gruppi terroristici anti-iraniani nella regione”, hanno dichiarato i Pasdaran in un comunicato, citando il Mossad, i servizi esterni israeliani e descrivendo l’attacco come “una risposta ai recenti atti malvagi del regime sionista nel martirizzare i comandanti dell’Igrc e della resistenza”. Il riferimento sembra essere all’assassinio in Siria a Natale del generale iraniano Razi Mousavi, e poi alle uccisioni in Libano del numero due di Hamas Saleh al-Arouri e del comandante di Hezbollah Wissam al-Tawil. “Assicuriamo alla nostra nazione che le operazioni offensive dei Guardiani continueranno fino a vendicare le ultime gocce di sangue dei martiri”, è la minaccia contenuta nella nota.
Poco dopo la mezzanotte sono state udite varie forti esplosioni a Erbil e testimoni citati dall’agenzia Dpa parlano di missili caduti vicino al consolato americano in costruzione nella città. Nell’ultima escalation delle ostilità che rischia ulteriormente di degenerare in un conflitto regionale più ampio, i Pasdaran affermano di aver colpito a Erbil diversi obiettivi con “siti di gruppi dell’opposizione iraniana” nel mirino. Secondo un giornalista della Cnn, è stata distrutta una villa di un noto imprenditore curdo e ci sono notizie di vittime anche se non è chiaro se l’edificio fosse un obiettivo. Su X l’organizzazione curda per i diritti umani Hengaw ha riferito di un attacco missilistico da una base dei Pasdaran nell’Iran occidentale.
Per il Consiglio di Sicurezza della regione del Kurdistan si tratta di una “palese violazione che compromette la sovranità della regione del Kurdistan e dell’Iraq” e l’accusa all’Iran è di usare pretesti infondati per attaccare Erbil.
I Guardiani della Rivoluzione affermano anche di aver lanciato missili balistici contro basi di “gruppi terroristici anti-Iran nei territori occupati della Siria” sostenendo che obiettivi sono stati colpiti in relazione alla strage di Kerman rivendicata dall’Isis. Secondo i Pasdaran sono stati “individuati ed eliminati diversi comandanti ed elementi chiave del terrorismo, soprattutto di Daesh”.
Le autorità di Baghdad hanno condannato con forza “l’attacco alla sovranità” e hanno assicurato che saranno adottate “tutte le misure legali” necessarie, compresa una “denuncia al Consiglio di Sicurezza” delle Nazioni Unite.
Una nota pubblicata sul sito del ministero degli Esteri promette anche la diffusione dei risultati di un’inchiesta su quanto avvenuto nelle scorse ore per dimostrare “all’opinione pubblica irachena e internazionale la falsità delle accuse fatte dai responsabili di queste azioni deplorevoli”.